Il Mago dice che
Questa storia è ambientata nel territorio di Sestola,di preciso presso Gadella, dove ancora oggi ci sono due vecchi mulini, conosciuti come Pagliai e Sergentino.
Tanto tempo fa erano azionati dallo scorrere dell'acqua dei torrenti Dogana e Prete. Un tempo c'erano due mugnai, sottoposti ad un lavoro pesantissimo, così assunsero anziani e bambini per setacciare la farina.
Sette di questi bambini erano orfani di madre, e il padre per tirare avanti si sposò con una vicina di casa, che si rivelò una matrigna molto cattiva. Un giorno non riuscirono a setacciare abbastanza farina per guadagnare bene e la sera, per evitare la punizione della matrigna, si nascosero dietro una grossa pietra a forma di conchiglia.
Era la casa di una fata che, sentendoli piangere e lamentarsi, si commosse, e così, preso un setaccio di seta cominciò a setacciare al posto loro, rubando i chicchi di farina la notte prima, e poi setacciandoli per averli pronti l'indomani. I bambini si sorprendevano da soli di tutto il lavoro che ora, senza nessuna fatica, riuscivano a compiere. I mugnai soddisfatti triplicarono loro la paga, e ciò calmo la matrigna. Ancora oggi presso Gadella esiste il masso abitato dalla Fata, e se si accosta l'orecchio alla sua apertura a conchiglia, si sente distintamente il ritmo cadenzato del setaccio che la fata continua ad usare instancabilmente.