venerdì 30 novembre 2018

IL BULLISMO


Il Mago dice che



In Italia il bullismo si sta diffondendo in modo preoccupante: un ragazzino su due ne sarebbe vittima, soprattutto nella fascia d’età compresa fra 11 e i 17 anni (anche se il periodo più critico è fra 11 e 13: l’età delle scuole medie). Ma cos’è il bullismo? Da quanto se ne occupano gli psicologi? È un fenomeno limitato agli anni della scuola? Qual è la miglior risposta ai bulli secondo gli psicologi? Lontano dal voler proporre la soluzione a un fenomeno complesso e preoccupante, ci sono almeno 7 fatti che possono aiutarci a conoscerlo.

  •  ETIMOLOGIA CAPOLOVOLTA. Il termine bullo viene dall’anglosassone bully (che a sua volta deriva dall'olandese boel), che in origine aveva un’accezione positiva: era usato come sinonimo di tesoro e, in seguito, di bravo ragazzo. “Il senso attuale risale alla fine del 17 ° secolo”.
  •  E OGGI? La parola alla Treccani, che di bullismo dà una definizione inequivocabile: “atteggiamento di sopraffazione sui più deboli, con riferimento a violenze fisiche e psicologiche attuate specialmente in ambienti scolastici o giovanili”.
  • LE PAROLE PER DIRLO. Sono “solo” 45 anni, che gli psicologi se ne occupano: Then Olwens, il primo ricercatore a indagare sul bullismo - nel 1973, in Norvegia - usò la parola mobbing per descriverlo. Alcuni paesi occidentali l'hanno presa a prestito per indicare il bullismo. In verità, ci sono almeno 67 parole che girano attorno allo stesso concetto. E quasi tutti i termini sarebbero a loro volta riconducibili a 6 tipi di bullismo: bullismo in generale, bullismo verbale e bullismo fisico, bullismo verbale, esclusione sociale, aggressione fisica e aggressione non solo fisica. Alcuni semplificano ulteriormente, incasellando gli atti di bullismo in 4 categorie: il bullismo verbale (offese, nomignoli, molestie), il bullismo sociale (pettegolezzi a diffusione di voci), quello fisico (pugni, colpi, spintoni) e il cyberbullismo(qualsiasi forma di molestia attraverso Internet). Secondo gli psicologi, ciascuna di queste forme è ugualmente dannosa, anche se solo il bullismo fisico mostra i segni più evidenti.
  •  L'INTELLIGENZA DEI BULLI. I bulli hanno un quoziente di intelligenza basso? «I bulli sono stati tradizionalmente considerati avere un basso quoziente intellettivo ed essere socialmente inetti - privi di cognizione sociale. Ora sappiamo che non sempre è così, e questo può contribuire a far sì che alcune persone non si riconoscano come bulli». Sono state trovate prove del fatto che i bulli in realtà ottengono un punteggio elevato nelle loro capacità di elaborazione delle informazioni sociali , poiché riconoscere chi scegliere come target richiede una certa abilità. Quello che fanno spesso i bulli è cercare persone con bassa autostima. In tal modo, mantengono la loro posizione e aumentano la loro fiducia, il che a sua volta aumenta la propria autostima a livelli irrealisticamente elevati. Quindi «i bulli spesso non hanno empatia, cioè senso di comprensione di come potrebbero sentirsi coloro che sono colpiti dai prepotenti».
  •  LA RISPOSTA AI BULLI. quando si ha a che fare con bulli e predatori “la risposta non deve essere perfetta o elegante. Deve essere tempestiva”.
  •  BULLISMO IN UFFICIO. Nonostante sia diffuso soprattutto tra gli adolescenti, ci può essere bullismo anche sul posto di lavoro. Il bullismo sul posto di lavoro include minacce, umiliazioni, abusi verbali e sabotaggi. Vi suona familiare? Un'indagine del 2014 del ha rilevato che il 27% dei lavoratori ha subito una sorta di bullismo sul lavoro. Quelli che più probabilmente sono bulli sono i capi, e il 72% dei datori di lavoro "nega,sminuisce, incoraggia, razionalizza o difende" il bullismo.
  •  BULLI E VITTIME: TUTTI INFELICI. Se è vero che il bullismo può provocare molti danni psicologici (e non solo) alle vittime, chi si rende autore di atti di bullismo spesso va incontro allo stesso destino: una ricerca del 2013 ha rilevato che sia i bulli quanto le loro vittime avranno probabilità di soffrire, entrando nell'età adulta. Secondo lo studio, entrambi, dunque non solo le vittime, rischieranno di avere maggiori probabilità di sperimentare fallimenti scolastici, perdita del lavoro in età adulta e povertà. Potrebbero anche essere più propensi a diventare tossicodipendenti e criminali, a differenza di quelli che non hanno mai avuto a che fare direttamente con il bullismo, né come vittime né come carnefici.
 NON ABBIATE NESSUNA PAURA DEI BULLI  DIFENDETEVI CON ASTUZIA , CHIEDETE ANCHE AIUTO AGLI ALTRI , AGLI ADULTI, AGLI AMICI , ANCHE ALLE FORZE DELL'ORDINE SE NECESSARIO ...
















  

sabato 24 novembre 2018

IL BLACK FRIDAY


Il Mago dice che


Black Friday...

In queste ore ,mentre sto scrivendo questo articolo ,non si parla d'altro. Vi siete mai chiesti l'origine di questa "ricorrenza"? E perché si fa riferimento al colore nero? Questo particolare venerdì viene l'indomani del giorno del Ringraziamento (la festa che si celebra il quarto giovedì di novembre negli Usa e in Canada) ed è la data in cui, secondo una tradizione che si è consolidata negli anni Sessanta, i negozianti americani propongono sconti speciali per incentivare lo shopping e dare il via alle spese natalizie.
Perchè è proprio nero? 
Poichè all'epoca i registri contabili dei negozianti si compilavano a penna, usando inchiostro rosso per i conti in uscita e quello nero per i conti in entrata . E nel venerdì dopo il ringraziamento, grazie a queste promozioni, i conti finivano decisamente in nero.

Secondo un’altra teoria , l'origine del nome è meno poetica. Il "nero" sarebbe causato dal traffico sulle strade e dalla congestione nei negozi, provocata da migliaia di americani attirati da sconti - validi soltanto quel giorno - anche dell'80 per cento. La prima volta che se ne parlò, sembra essere stato nel 1961 quando a Philadelphia il venerdì dopo il Ringraziamento fu davvero trafficato.

Il Black Friday è visto da diversi analisti finanziari come un indicatore statistico della propensione ai consumi e alla spesa negli Stati Uniti. È l’inizio ufficiale dello shopping natalizio e può essere utilizzato come parametro per stimare l'andamento di tutta la stagione natalizia. Il venerdì nero è così importante che alcune grandi catene anticipano i loro saldi anche nel giorno del Ringraziamento.
Esite anche un Cyber Monday (lunedì cibernetico): cade il primo lunedì successivo al Black Friday e viene dedicato agli sconti sui negozi online, sebbene ormai anche questi ultimi dedichino ai loro utenti offerte lampo durante il venerdì nero.
Negli ultimi anni, per favorire oltremodo i consumi, il Black Friday si è trasformato nella settima del Black Friday, con sconti e offerte speciali che si trascinano lungo tutta la settimana precedente.







giovedì 22 novembre 2018

PERCHE' CI SCACCOLIAMO IL NASO ( in particolare in auto)


Il Mago dice che


Infilarsi le dita nel naso
 (entro i limiti!)  è un comportamentonormale: ecco perché accade e perché, spesso, proprio mentre siamo al volante.

A chi non è mai successo , ad  esempio in macchina al semaforo, in attesa che scattasse il verde, di sorprendere l’automobilista vicino con le dita nel sacco? Oppure, nella peggiore delle ipotesi, siamo stati noi stessi a essere colti in flagrante.
Niente paura, mettersi le dita nel naso è un comportamento comune, spesso compiuto in auto semplicemente perché serve a scaricare lo stress, di cui il traffico è notoriamente una fonte primaria.

 Uno studio ha stimato che più del 95% della popolazione mondiale si infila le dita nel naso almeno quattro volte al giorno. Questa abitudine è persino “consigliata” dagli scienziati perché, oltre al sottile piacere che genera, è anche il miglior modo per tenere sempre pulite le narici. Se però si arriva a farlo più di venti volte al giorno, si rischia di vedere etichettata l’abitudine come “rinotillexomania”, una patologia compulsiva e autolesionistica risolvibile con l’aiuto di un bravo psicoterapeuta.







  

domenica 18 novembre 2018

LA MEDITAZIONE


Il Mago dice che



Dopo tanto scetticismo il mondo della scienza conferma: l’uso delle tecniche orientali di meditazione può prevenire e curare tante malattie.
Fino agli Anni ’50 la meditazione è stata prerogativa dei monaci. Poi con i Beatles diventò pratica dei figli dei fiori, seguiti negli anni successivi da calciatori e attori: meditano Roberto Baggio e Richard Gere. In tempi un pò più recenti è stata la volta degli amministratori delegati delle grandi multinazionali: Rao Dalio (Bridgewater associates) e Marc Benioff (Oracle e Salesforce.com). E oggi si è dato alla meditazione persino Dmitry A. Medvedev, primo ministro della Federazione Russa.
Da qualche anno però la meditazione non si occupa più solo di “benessere psicologico” ed è entrata negli ospedali con molte applicazioni: dal controllo del dolore all’immunologia, dalla cura dell’ipertensione al rallentamento del declino cerebrale.
In che cosa consiste? Che risultati dà e con quali meccanismi agisce?

ALL'INIZIO 

Tutto è incominciato una trentina di anni fa quando Jon Kabat Zinn fondò il Center for Mindfulness all’University of Worcester (Uk) e cominciò a usare la meditazione come strumento terapeutico. Strumento tutt’altro che facile da proporre: nella frenetica vita contemporanea la meditazione di tradizione orientale è pratica difficile. Ma i suoi vantaggi non sono più in discussione: migliora l’attenzione, le abilità cognitive e la memoria, riduce l’ansia e i sintomi depressivi. E non solo...
Alla Brown University di Providence (Usa), Catherine Kerr sfrutta la meditazione per il suo effetto analgesico: sostiene che funziona come una specie di manopola che regola la percezione delle sensazioni sgradevoli. Nel 2010, quando era al Mit di Harvard, ha dimostrato che, se si focalizza l’attenzione sulle sensazioni della mano sinistra, la “mappa” cerebrale corrispondente a quella mano registra una significativa caduta dell’ampiezza delle onde che filtrano le sensazioni lasciando passare solo quelle che superano una certa soglia.
Se invece l’attenzione si focalizza su un’altra parte del corpo, le onde tornano normali. L’anno successivo, usando la magneto-encefalografia, una tecnica di imaging cerebrale, ha dimostrato che i ritmi di queste onde nel cervello sono correlati con l’attenzione sensoriale e che l’abilità di regolare queste onde nella corteccia cerebrale è maggiore nei soggetti capaci di meditazione.
In poche parole, meditare consente un maggior controllo sul sistema sensoriale e permette di scegliere su cosa focalizzare l’attenzione.Qual'è isultato? La meditazione fa andare sullo sfondo quello che non si vuole sentire, per esempio – e non è poco – i dolori cronici.
Fadel Zeidan, neurobiologo della Wake Forest Baptist University(Usa), ha persino quantificato l’effetto della meditazione rispetto al potere analgesico della morfina: «Potrebbe ridurre del 40% l’intensità del dolore e del 57% la sua spiacevolezza, contro una riduzione del solo 25% ottenuta con la morfina» sostiene Zeidan.




 E'ANTINFIAMMATORIO

Molte malattie cardiovascolari e neurodegenerative sono legate a uno stato di infiammazione di cui non si conosce esattamente né l’origine né la cura: se si riuscisse a ridurre lo stato infiammatorio forse le si potrebbe prevenire. È la strada percorsa quasi per caso da Steven Cole, dell’University of California Los Angeles(Ucla): voleva studiare se la meditazione fosse in grado di ridurre la sensazione di solitudine degli anziani, condizione che aumenta il rischio di malattie cardiache, Alzheimer, depressione e persino morte prematura.
Così ha messo una quarantina di soggetti in meditazione mezz’ora al giorno per 8 settimane. Ma presto ha scoperto che questa “terapia” non si limitava a influire sul benessere psicologico: la meditazione riduceva anche l’attivazione dei geni correlati all’infiammazione e quindi riduceva l’infiammazione stessa.
Il passo è brevissimo anche per valutare gli effetti sul sistema immunitario. La meditazione sembra essere efficace anche su un particolare tipo di globuli bianchi, i linfociti CD4 T. Sono considerati il cervello del sistema immunitario perché coordinano l’attività dell’esercito di difesa quando il corpo subisce un attacco infettivo. Ma sono anche le cellule che devasta il virus Hiv, responsabile dell’Aids, indebolendo la risposta immunitaria dei pazienti.
Nel 2008 David Creswell, del Counsins center for Psychoneuroimmunology della Ucla, ha messo in meditazione per 8 settimane un gruppo di 24 soggetti sieropositivi (cioè infetti, ma non malati di Aids), confrontandoli con un equivalente gruppo di controllo. Nei soggetti in meditazione la riduzione dei linfociti CD4 T era inferiore rispetto al gruppo di controllo: l’effetto era della stessa portata in tutti i 12 meditanti, sia quelli in terapia antiretrovirale, sia in quelli che non lo erano.
La meditazione si rivela , quindi, un toccasana in molti campi. Sembra essere efficace persino contro il raffreddore: Bruce Barrett, dell’University of Wisconsin (Usa), ha studiato la meditazione su 51 individui e ha calcolato che chi fa meditazione ha una riduzione del 40-50% delle giornate lavorative perse per infezioni respiratorie acute, influenza compresa, rispetto a chi non medita. La durata della malattia è minore e i sintomi sono più lievi.

PER IL CARATTERE.

Che meditare possa placare gli animi più agitati sembra banale, ma si è accertato che gli effetti sono ben più rilevanti e profondi. Prendete quelle che per la psicosomatica sono personalità di tipo A: competitive in tutti gli aspetti della vita, tendono alla lotta, manifestano aggressività (anche se repressa), impazienza, insofferenza per i ritmi altrui.
Di solito si tratta di individui di successo, ma con un rischio maggiore di patologie cardiovascolari. Circa 30 anni fa Herbert Benson, cardiologo del Massachusetts general hospital di Boston (Usa) e fondatore del Mind/Bondy Medical Institute, aveva cominciato a usare il rilassamento e la meditazione in questo tipo di pazienti.
Altri cardiologi come Randy Zusman, direttore del programma ipertensione del Massachusetts general hospital, non credevano affatto all’efficacia di questi metodi e continuavano a prescrivere farmaci anti-ipertensivi. Dal 2008, anche Zusman ha cambiato rotta e ora punta sulla meditazione e sul corretto stile di vita.
L’ha convinto una sperimentazione su 60 pazienti ipertesi: in 40 la meditazione aveva ridotto l’ipertensione tanto da consentire un drastico calo dell’assunzione di farmaci. Zusman ha anche trovato una spiegazione biologica: «L’ipertensione è tutto un problema di tubature: se il calibro dei tubi è stretto la pressione sale, se il calibro si allarga la pressione scende: il rilassamento produce monossido di azoto che fa dilatare i vasi sanguigni e quindi fa scendere la pressione». Non è sempre facile far stare ferme e in silenzio personalità di tipo A per mezz’ora. Ma funziona.

RIASSUMENDO :

La pratica della meditazione è parte integrante di tutte le antiche tradizioni spirituali utilizzate per trascendere la mente e raggiungere l’illuminazione.

Ma senza pretendere tanto, ci sono tanti buoni motivi per meditare, fosse solo per gli effetti benefici sul corpo e sulla mente che apporta la meditazione – oggi confermati anche da innumerevoli studi,

Se non hai mai provato a meditare, ecco alcuni buoni motivi
  • Permette di entrare in contatto con se stessi
  • Aiuta a scoprire la propria autenticità
  • Facilita il processo di auto-guarigione
  • Consente di raggiungere la pace interiore
  • Favorisce una maggiore consapevolezza
  • Sviluppa l’intuizione e la chiara visione
  • Aumenta lo spessore della corteccia cerebrale
  • Favorisce una maggiore concentrazione
  • Permette di sviluppare una maggiore fiducia
  • Incrementa l’energia fisica e mentale
  • Diminuisce lo stress, l’ansia e la depressione
  • Favorisce un sonno tranquillo e sereno
  • Aiuta a rimuovere i blocchi emotivi
  • Aiuta a affrontare le paure
  • Favorisce una maggiore presenza
COME MEDITARE

Non  pensare di non essere capace a meditare, inizia tranquillamente a farlo ! La meditazione si impara facendola.

Sarebbe meglio imparare la meditazione con un maestro che  è tutt’altra cosa . Ci sono tante  tecniche di meditazione, anche avanzate, che richiedono un percorso con un insegnante.

Affidarsi ad un maestro semplifica  le cose, tuttavia in questo articolo ti propongo un modo semplice per una meditazione che puoi puoi fare a casada solo. Se vorrai approfondire, potrai scoprire varie tecniche di meditazione e frequentare centri o corsi specifici. Ma la meditazione non è per tutti, prova e capisci se è uno strumento valido per te.

il primo consiglio che vorrei dare  è quello di cercare da subito di darti disciplina, poiché non basterà meditare un giorno o due per cambiare la tua vita e sperimentare i grandi benefici di cui ti ho parlato. Perciò , stabilisci  un impegno con te stesso/a affinché la meditazione diventi una pratica quotidiana costante nel tempo.
Inizia con il  trovare un momento (possibilmente  al mattino) dove dedicati un momento solo per te. Per fare meditazione è preferibile un ambiente silenzioso, quindi trova uno spazio nella tua casa in un momento di pace e quiete.
Crea una situazione che ti aiuti a predisporti in un stato più interiorizzato. Puoi utilizzare incensi e una musica adeguata di sottofondo, magari un mantra. Se la musica ti distrae, rimani in un ambiente silenzioso.
Mettiti seduto/a (non è importante che le gambe siano incrociate, puoi stare anche seduto/a su una sedia) con la colonna vertebrale dritta. Sentiti comodo/a, l’importante è che non crei stress e tensione ai muscoli. Devi essere rilassato/a e presente.
Appoggia le mani sulle gambe con le braccia rilassate e sistemati con una postura comoda nella tua posizione ideale.
Ora chiudi gli occhi e rilassati profondamente, fai alcuni respiri profondi mentre poni la tua attenzione al respiro.
Osserva l’inspirazione e l’espirazione percependo l’aria che entra ed esce dal tuo corpo, lasciando fluire il tuo respiro, senza forzarlo.
Osserva e basta, non cercare di controllare il respiro, fai attenzione a questo passaggio. Diventa l’osservatore del tuo respiro.
Cerca di non distogliere la tua osservazione del respiro e quando i pensieri invadono la tua mente, osservali semplicemente e lasciali andare ritornando a concentrarti sul tuo respiro. Non cercare di controllare la mente, sii semplicemente presente nel qui e ora.
Quanto tempo bisogna meditare? All’inizio puoi meditare anche per pochi minuti (15-20), con il tempo comprenderai ciò che è meglio per te.
Coltiva l’attitudine a meditare spesso affinché diventi una pratica costante nella tua vita e se possibile affidati ad un maestro.

“Nella preghiera sei tu che parli con Dio; nella meditazione sei tu che lo ascolti”.

LA MEDITAZIONE GUIDATA 

Esistono altri tipi di meditazione, che al contrario della pratica meditativa descritta ora, sono meditazioni guidate da una voce per accompagnarti in un viaggio all’interno di testesso.

E’ un tipo di esperienza diversa dalla meditazione consapevole, ma sono comunque un ottimo strumento per entrare in uno stato interiorizzato per lavorare sulla mente inconscia.
Infatti con le meditazioni guidate si può lavorare su alcuni aspetti profondi che riguardano l’inconscio, permettendoci di entrare in contatto con la mente superiore ed espandere la nostra consapevolezza.

La meditazione guidata, grazie al potere della parola e della musica permette di raggiunge la parte più inconscia e più profonda di noi, rendendo la meditazione molto efficace




sabato 17 novembre 2018

I BIORITMI


Il Mago dice che


Secondo una teoria formulata all’inizio del secolo scorso , i bioritmi sono cicli vitali che scandiscono fin dalla nascita l’attività fisica, intellettiva ed emotiva di ogni individuo. Il ciclo inizia in momenti diversi in base alla data di nascita dell’individuo e viene calcolato con apposite tabelle o con appositi apparecchi elettronici. Per esempio, il bioritmo dell’attività fisica dura 23 giorni ed è suddiviso in tre fasi: la prima, ascendente, va dal primo al dodicesimo giorno; la seconda, discendente, arriva al ventitreesimo giorno; la terza è composta da tre momenti isolati: il primo, l’undicesimo e il tredicesimo giorno del ciclo, detti fasi critiche. Lo studio del bioritmo fisico può essere, per esempio, fatto prima di una gara. Per la formazione di una buona squadra invece è importante osservare anche quello emotivo, per ottenere l’intesa migliore all’interno del gruppo.























  

giovedì 15 novembre 2018

LA FONTE DELLA GIOVINEZZA


Il Mago dice che



La Fonte della giovinezza  è una leggendaria sorgente simbolo d'immortalità e di eterna gioventù che appare nella mitologia medievale e classica di molte culture.
Secondo la leggenda l'acqua della fonte, le cui sorgenti si troverebbero nel giardino dell'Eden, guarisce dalla malattia e ringiovanisce chi ci si bagna.
La locazione della mitica fonte è stata oggetto di discussioni sin dai tempi antichi, ma dopo la scoperta delle Americhe si è creduto che essa potesse trovarsi in Florida, terra scoperta all'inizio del XVI secolo dall'esploratore spagnolo Juan Ponce de León in occasione di una delle tante esplorazioni a nord di Cuba proprio alla ricerca della mitica fonte.
È tuttavia da chiarire che i resoconti riportati dagli esploratori spagnoli dopo il contatto con le civiltà native dell'America sono stati modificati nel corso del tempo e quindi la leggenda originale è stata soggetta a profondi cambiamenti.


Altre versioni della leggenda molto diverse da quelle caraibiche sono presenti nelle culture della civiltà europea e asiatica, nell'epoca antica e medievale.
Una prima leggenda narrata da Erodoto parla di una fonte sotterranea introvabile situata in Etiopia, era infatti creduto che gli etiopi e gli abitanti dell'africa centrale in generale fossero molto longevi e con questo racconto si tentava di darne una spiegazione
Altri racconti concernenti una fonte di acqua miracolosa sono contenuti nei testi del Romanzo di Alessandro, e molti ricercatori di tesori sino all'età delle scoperte ne hanno letto i contenuti per trovare un'indicazione precisa.
Nel racconto mediorientale e asiatico del romanzo di Alessandro si parla dell'"Acqua della vita", una mitica fonte possibile da trovare solo dopo aver superato le "Terre oscure", un mitico tratto dell'Abcasia che si racconta essere patria di mostri e spiritelli.
Al mito della fonte della giovinezza si aggiungono altre leggende europee legate all'immortalità, come la Panacea dell'antica Grecia, la pietra filosofale di Nicolas Flamelfino all'elisir di lunga vita.

Io come mago penso che la fonte dell'eterna giovinezza sia dentro di noi e dobbiamo attingervi ogni istante della nostra vita , se nn sapete come fare guardate i bambini e imitateli per quanto sia possibile ...
















martedì 13 novembre 2018

IL POLTERGEIST


Il Mago dice che


Il termine Poltergeist ( deriva dal tedesco = spirito chiassoso) è usato per indicare fenomeni paranormali, come inspiegabili apparizioni, rumori o spostamenti di oggetti, che si verificherebbero in particolari edifici oppure ambienti, associati, spesso, alla presenza di bambini. Questi fenomeni da un punto di vista scientifico sono da considerare illusori o fraudolenti, ma vengono popolarmente attribuiti a «spiriti defunti». La parapsicologia sostiene invece che siano effetti della presenza di medium (persone che fanno da tramite tra il mondo terreno e quello degli spiriti) spesso adolescenti, i quali tuttavia sarebbero del tutto ignari di queste loro presunte facoltà medianiche.












sabato 3 novembre 2018

NUOVE ALTERNATIVE DI SEPOLTURA DOPO IL TRAPASSO


Il Mago dice che


In caso di morte, che cosa fare delle proprie spoglie dopo il trapasso? Finire sotto terra non è l'unica possibilità vediamo quali alternative sono state escogitate :
  • FARSI SPARARE  NELLO SPAZIO. Se siete appassionati di fisica, fantascienza ed esplorazione del cosmo potreste trovare interessante l'idea di trascorrere l'eternità dispersi nella stratosfera. Ad occuparsi della logistica potrebbe essere Mesoloft, azienda americana che grazie a speciali palloni porterà le vostre ceneri a 24.000 metri di quota per disperderle, al costo (base) di 5.000 euro optional esclusi, come video commemorativo, servizio fotografico del lancio, o blog ricordo.
  • RIPOSO BUDDISTA. E' l'deale per le persone più riflessive, la tumulazione in un tempio buddista garantisce tranquillità eterna, anche se in pieno centro a Tokyo. Il Koukokuji Buddhist Temple offre la possibilità di conservare le ceneri dei defunti all'interno di una futuristica urna di vetro a forma di Buddha, illuminata da luci a led: pochi i posti disponibili (2.000), al prezzo di 6.000 euro più 80 euro l'anno per le spese.
  • FARSI TRASFORMARE IN  DIAMANTE. "Un diamante è per sempre" recitava  tempo fa una famosa  pubblicità. LifeGem ha fatto suo lo slogan mettendo a punto una tecnologia che permette di trasformare in diamanti sintetici le ceneri dei propri cari (a due, ma anche a quattro zampe). I tecnici estraggono il carbonio dalle ceneri del defunto, lo purificano e con l'ausilio di una pressa industriale da molte decine di tonnellate lo trasformano in diamante. Il processo è piuttosto lungo, richiede 24 settimane, e costa dai 3.000 a 20.000 euro a seconda della caratura finale della gemma.
  • CORALLI PER L'ETERNITA'. Se l'idea di rendervi utili alla causa ambientale anche dopo il trapasso vi sembra stimolante, potete farvi trasformare in corallo. Eternal Reef si occuperà di mescolare le vostre ceneri con una speciale miscela di cemento e creare con esse una sfera che verrà poi fatta affondare nei pressi della vostra barriera corallina preferita, dove sarà colonizzata da microrganismi e creature varie. Il costo oscilla dai 3.000 ai 7.000 euro a seconda delle dimensioni della sfera.
  • CIBO PER I FUNGHI. Tra le alternative più ecosostenbili alla sepoltura c'è quella proposta da Jae Rhim Lee, artista e fondatore di Ceoio, che realizza una speciale veste funebre che ospita - nel tessuto - le spore di diverse specie di funghi. Questi organismi cresceranno nutrendosi del corpo del defunto, accelerandone la decomposizione.
  • VITA  ETERNA (DIGITALE). Chi proprio non volesse saperne di accettare l'inevitabile (inevitabile: si dice delle tasse e della morte) può ricorrere alla tecnologia per lasciare qui sulla Terra una copia digitale del proprio sé. Fenix Begravning, agenzia svedese di servizi funebri, ha messo a punto un sofisticato sistema di intelligenza artificiale in grado di ricreare un'identità digitale e interattiva dei trapassati. Il sistema, Voices From The the Other Side (voci dall'aldilà), viene addestrato utilizzando tutti i contenuti che il caro estinto ha pubblicato sui social network, le sue chat e le sue email. In questo modo l'AI impara a esprimersi come il suo originale in carne e ossa ed è in grado di rispondere a semplici domande sul suo passato. Per ora il software si esprime solo in forma scritta, ma gli esperti dell'azienda contano di dargli una voce e di migliorarne le capacità grazie ai progressi della tecnologia.
  • L'ETERNO SCIACQUIO. Progettato per risolvere il problema della sovrappopolazione di Hong Kong, Floating Eternity è un cimitero galleggiante: una struttura artificiale progettata dagli architetti del Bread Studio (Londra), ancorata vicino alla costa e in grado di ospitare 370.000 urne cinerarie.



























  

venerdì 2 novembre 2018

IL TANTRISMO


Il Mago dice che




Negli Anni ’70 e ’80 del Novecento il tantrismo ha conosciuto in tutta Europa il suo momento di gloria. Il merito va alla New Age, uno stile di vita che ispirandosi a spiritualità, esoterismo, medicine alternative e religioni orientali, ripropose questa dottrina come una nuova moda.
A fare breccia nella fantasia degli occidentali fu soprattutto la centralità “femminista” della donna e l’idea di una sessualità capace di condurre gli amanti verso l’estasi. Vediamo se questa interpretazione è corretta ...

La cultura tantrica si ispira alla cultura matriarcale degli Harappei, una popolazione che nel secondo millennio
a. C. abitava la valle del fiume Indo (ora Pakistan), ma si diffuse molti secoli dopo (I secolo d. C.) nelle regioni del Nord dell'India. Qui si ebbero infatti i primi accenni di pratiche tantriche innestate sulle grande tradizioni religiose induiste e buddiste.
Il periodo di splendore arrivò tra il VII e il XII secolo, poi cominciò il declino dovuto alla diffusione della religione islamica che perseguitò e allontanò molti seguaci. A creare questo scandalo fu l'idea di una donna non sottomessa all'uomo con il diritto di provare, durante il rito sessuale, un pieno soddisfacimento del proprio piacere fisico.

Il rapporto sessuale secondo la tradizione era infatti un'esperienza mistica in cui il soddisfacimento maschile diventava marginale, al punto che alla donna era concesso avere più orgasmi, mentre l'uomo doveva ritardarlo il più possibile e - attraverso il controllo del respiro e del tono muscolare - arrivare a ritardarlo anche di nove ore. O a negarlo del tutto.
A noi questo può sembrare una tortura, ma il gesto nasconde una ragione religiosa: lo sperma, secondo la dottrina, conteneva la coscienza, mentre l'ovulo la forza creativa. L'energia sessuale contenuta nello sperma non doveva quindi essere dispersa, ma unirsi alle emanazioni orgasmiche della donna: solo così si poteva trascendere la realtà vivendo l'esperienza mistica dell'unione delle due forze che simulava la creazione dell'universo.

Per diventare un adepto servivano riti di iniziazione e la lettura dei Tantra, testi sacri spesso di difficile comprensione, perché la dottrina doveva essere conosciuta solo agli iniziati che ne entravano in contatto con l'aiuto di un guru.
Il guru era una figura chiave: era lui ad avviare i membri della coppia al percorso di liberazione e a vigilare perché non ci fossero complicazioni: durante i rituali potevano infatti emergere i "fantasmi psichici" presenti nell'individuo, un po' come accade oggi durante la psicoterapia: ossessioni, ansie nevrosi potevano venire allo scoperto e destabilizzare gli adepti.
Il guru guidava poi il risveglio della kundalini, mitico punto di energia sopito nell'uomo, che la tradizione raffigurava come un serpente avvolto a spirale intorno alla base della colonna vertebrale. Una volta risvegliato si ergeva lungo la spina dorsale salendo fino al cervello, trasformando l'uomo e attivando le sue capacità più evolute: la capacità di provare sentimenti elevati, di essere creativo e in comunione spirituale con il cosmo.