Il Mago dice che:
La notizia della morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, nel giorno del Lunedì dell’Angelo durante il Giubileo, ha sconvolto il mondo cattolico e non solo. La dipartita del Pontefice, figura carismatica e riformatrice, ha riacceso l’interesse per una delle profezie più affascinanti e controverse della storia della Chiesa: la Profezia di Malachia. Questo antico testo, attribuito al vescovo irlandese San Malachia O’Morgair, sembra intrecciarsi in modo inquietante con gli eventi attuali, alimentando speculazioni su ciò che accadrà dopo. In questo articolo esploreremo il contesto della morte di Papa Francesco, il significato della profezia di Malachia e le possibili implicazioni per il futuro della Chiesa e del mondo.
La Morte di Papa Francesco: Un Evento Simbolico
Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, è morto all’età di 88 anni, dopo un pontificato durato dal 2013 al 2025. La sua scomparsa, avvenuta in un giorno così significativo come il Lunedì dell’Angelo – il lunedì successivo alla Pasqua, simbolo della resurrezione di Cristo – ha assunto un’aura di profonda simbologia. Francesco è stato un Papa rivoluzionario, noto per il suo impegno verso i poveri, la riforma della Chiesa e il dialogo interreligioso. Tuttavia, il suo pontificato è stato anche segnato da sfide interne, come gli scandali finanziari in Vaticano e le divisioni tra i cattolici progressisti e conservatori.
La morte di Francesco, avvenuta durante il Giubileo del 2025, un anno di grande significato spirituale per la Chiesa, ha spinto molti a riflettere sul destino del papato e sul ruolo della Chiesa in un mondo sempre più secolarizzato. Ma è la Profezia di Malachia a gettare un’ombra di mistero su questi eventi, suggerendo che la fine di Francesco possa segnare l’inizio di un periodo cruciale per l’umanità.
La Profezia di Malachia: Origini e Contenuti
La Profezia di Malachia, nota anche come Prophetia Sancti Malachiae Archiepiscopi, de Summis Pontificibus, è un testo attribuito a San Malachia, arcivescovo di Armagh vissuto nel XII secolo. Secondo la tradizione, Malachia avrebbe avuto una visione mistica durante un viaggio a Roma nel 1139, in cui gli sarebbero stati rivelati i futuri pontefici della Chiesa cattolica, descritti attraverso 112 brevi motti in latino. Il testo fu pubblicato per la prima volta nel 1595 dal monaco benedettino Arnold Wion nel suo libro Lignum Vitae, ma la sua autenticità è stata a lungo dibattuta.
I motti di Malachia iniziano con Celestino II (eletto nel 1143) e si concludono con un enigmatico riferimento a Petrus Romanus (Pietro il Romano), l’ultimo Papa, il cui pontificato sarebbe segnato da grandi tribolazioni, seguite dalla distruzione della “città dai sette colli” (Roma) e dal Giudizio Universale. Il testo finale della profezia recita:
“In persecutione extrema S.R.E. sedebit. Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis.”
(Traduzione: “Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta e il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine.”)
I motti di Malachia sono noti per la loro sorprendente precisione nel descrivere i Papi fino al XVI secolo, mentre diventano più vaghi e interpretabili per i pontefici successivi. Ad esempio:
- Giovanni Paolo II (1978-2005) è associato al motto De labore solis (“Della fatica del sole”), che molti collegano alle eclissi solari avvenute il giorno della sua nascita e della sua morte.
- Benedetto XVI (2005-2013) è descritto come Gloria olivae (“Gloria dell’ulivo”), un riferimento forse alla pace o al suo legame con l’ordine benedettino, noto per il simbolo dell’ulivo.
- Papa Francesco, il 112° Papa nella lista, è associato alla frase In persecutione extrema S.R.E. sedebit, che suggerisce un pontificato segnato da persecuzioni o difficoltà per la Chiesa.
Papa Francesco e Petrus Romanus: È Lui l’Ultimo Papa?
La domanda che molti si pongono è se Papa Francesco possa essere identificato con Petrus Romanus, l’ultimo Papa della profezia. Sebbene il suo nome non sia Pietro, ci sono elementi che alimentano questa speculazione:
- Francesco è il primo Papa gesuita, un ordine con forti legami con Roma, e il suo stile pastorale richiama la semplicità e la povertà di San Francesco d’Assisi, ma anche la forza di San Pietro, il primo Papa.
- È nato in Argentina, “quasi dalla fine del mondo”, come lui stesso ha dichiarato, il che lo rende un Papa “venuto da lontano”, una caratteristica che alcuni collegano a Petrus Romanus.
- Il suo pontificato è stato segnato da crisi globali (pandemia, guerre, tensioni geopolitiche) e interne alla Chiesa (scandali, polarizzazioni), che potrebbero corrispondere alle “tribolazioni” descritte da Malachia.
Il Futuro della Chiesa: Cosa Succederà Ora?
Con la morte di Papa Francesco, la Chiesa cattolica si prepara a un nuovo conclave per eleggere il prossimo Pontefice. Questo momento di transizione arriva in un contesto di grande incertezza: la secolarizzazione crescente, le tensioni geopolitiche e le sfide interne alla Chiesa (come la gestione degli abusi e la riforma della Curia) rendono il futuro del papato particolarmente delicato.
Secondo la profezia di Malachia, il prossimo Papa – se non è Francesco stesso – potrebbe essere Petrus Romanus, destinato a guidare la Chiesa attraverso “molte tribolazioni”. Ma cosa significa esattamente la “distruzione della città dai sette colli”? Alcuni interpretano questa frase in senso letterale, prevedendo un evento catastrofico per Roma, forse legato a conflitti globali o disastri naturali. Altri la vedono come una metafora: la fine del papato come lo conosciamo, una trasformazione radicale della Chiesa o un declino della sua influenza in un mondo sempre più laico.
Gli storici, tuttavia, invitano alla cautela. La Profezia di Malachia è considerata da molti un falso storico, redatto nel tardo XVI secolo per influenzare i conclavi dell’epoca. La precisione dei motti fino al 1590 e la vaghezza di quelli successivi suggeriscono che il testo possa essere un’elaborazione retroattiva, adattata agli eventi già avvenuti. Inoltre, la Chiesa cattolica non ha mai riconosciuto ufficialmente la profezia, e figure come Benedetto XVI hanno messo in guardia contro un’interpretazione letterale di tali testi.
Il Fascino del Mistero e la Riflessione Spirituale
Al di là della veridicità della profezia, il suo fascino risiede nella capacità di stimolare domande sul futuro e sul destino dell’umanità. La morte di Papa Francesco, in un giorno così simbolico e in un’epoca di grandi cambiamenti, sembra quasi un invito a riflettere sul significato della fede, della Chiesa e del nostro posto nel mondo. Che si creda o meno alla profezia di Malachia, il suo messaggio ci ricorda che la storia è piena di cicli, crisi e rinnovamenti.
Per i lettori di Arcano Mistero, la morte di Francesco e le profezie di Malachia offrono uno spunto per esplorare il confine tra storia, fede e mistero. Sarà il prossimo conclave a rivelare se Petrus Romanus è davvero alle porte, o se la Chiesa continuerà il suo cammino, adattandosi alle sfide del futuro. Nel frattempo, il mondo osserva, tra speranza e inquietudine, ciò che verrà dopo.
- Fonti:Profezia di Malachia, Wikipedia:
- Papa Francesco e la profezia di Malachia: un destino già scritto?, Giornale La Voce:
- La profezia di San Malachia e il ruolo di Papa Francesco, Virgilio.it:
Post su X riguardo alla profezia di Malachia:,,
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