Il Mago dice che:
San Malachia e la Profezia dei Papi: l’Ultimo Pontefice
Una delle profezie più celebri sul futuro della Chiesa è quella attribuita a San Malachia, arcivescovo irlandese del XII secolo. Secondo la leggenda, durante un soggiorno a Roma nel 1139, Malachia avrebbe avuto una visione della successione papale, stilando una lista di 112 motti latini che descrivono simbolicamente ogni papa da Celestino II (1143) fino alla fine dei tempi. Pubblicata nel 1595 da Arnold de Wyon nel suo Lignum Vitae, la profezia è considerata da molti studiosi un falso tardo, forse creato per influenzare un conclave, ma il suo fascino persiste.
Il motto finale, il 112º, è il più enigmatico: “In persecutione extrema S.R.E. sedebit. Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus: quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis.” Tradotto: “Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta e il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine.”
Secondo alcune interpretazioni, Papa Francesco, il 111º papa, potrebbe essere Gloria olivae (la gloria dell’olivo), associato alla pace o all’Ordine benedettino, lasciando spazio al misterioso Petrus Romanus come ultimo pontefice. Alcuni credono che questo papa guiderà la Chiesa in un’era di persecuzioni, culminante nella distruzione di Roma e nel giudizio universale. Tuttavia, la vaghezza dei motti e il fatto che nessun papa abbia mai assunto il nome “Pietro” per rispetto al primo apostolo rendono la profezia oggetto di dibattito. È un monito apocalittico o una costruzione simbolica?
Nostradamus: Quartine Criptiche sul Papato
Michel de Nostredame, noto come Nostradamus, è un altro pilastro delle profezie. Le sue Centurie, pubblicate nel 1555, contengono quartine poetiche spesso oscure, che alcuni interpreti collegano al destino della Chiesa. Sebbene Nostradamus non parli esplicitamente di Petrus Romanus, alcune sue visioni sembrano alludere a crisi spirituali, guerre religiose e alla fine del papato. Ad esempio, una quartina (Centuria V, 46) parla di un “gran pontefice” che affronta conflitti in terre lontane, interpretata come un riferimento a un papa in un’epoca di caos globale.
Inoltre, i Vaticinia Nostradami, un manoscritto illustrato del XVII secolo attribuito a Nostradamus o al figlio César, contengono immagini profetiche che alcuni collegano alla fine di Roma e della Chiesa. Una di queste rappresenta un prelato in fuga da una città in fiamme, associata al terzo segreto di Fatima o a visioni di San Pio X. La vaghezza di queste profezie permette interpretazioni multiple, ma il loro tono cupo suggerisce un futuro turbolento per l’istituzione ecclesiastica.
Il Terzo Segreto di Fatima: un Papa Martire?
Le apparizioni mariane di Fatima (1917) hanno lasciato un’impronta profonda nella storia della Chiesa. Il terzo segreto, rivelato nel 2000 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, descrive una visione di suor Lucia: un “vescovo vestito di bianco” che sale una montagna, viene ucciso da soldati con frecce e colpi d’arma da fuoco, in un contesto di distruzione e martirio.
Papa Giovanni Paolo II collegò questa visione all’attentato subito nel 1981, ma Benedetto XVI, nel 2010, suggerì che la profezia potrebbe riguardare eventi futuri, indicando “realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano.” Alcuni ipotizzano che il “vescovo vestito di bianco” possa essere un futuro papa, forse Francesco o il suo successore, destinato a guidare la Chiesa in un periodo di persecuzioni. Voci non ufficiali, come quelle riportate da Antonio Socci, parlano di un possibile “quarto segreto” legato a scandali interni, come la pedofilia nel clero, che minerebbero la Chiesa dall’interno.
Le Visioni di Cornacchiola e il Sangue sul Papa
Bruno Cornacchiola, il veggente delle Tre Fontane a Roma, riportò nel 1947 messaggi mariani che parlano di una Chiesa “vedova” e di un papa il cui abito bianco è macchiato di sangue. In una visione del 1986, Cornacchiola descrive un papa colpito durante una messa, con “sangue che arrossa l’abito talare bianco” e grida di “È morto!” Queste immagini richiamano il terzo segreto di Fatima e suggeriscono un futuro di violenza contro la Chiesa. Sebbene la Chiesa non abbia mai riconosciuto ufficialmente queste profezie, esse alimentano l’idea di un papato martirizzato in un’epoca di crisi.
Papa Giovanni XXIII e le Profezie Esoteriche
Altre Voci Profetiche: Mistici e Veggenti
Numerosi mistici hanno offerto visioni sul futuro della Chiesa. Suor Maria Natalia Magdolna, mistica ungherese del XX secolo, parlò di una battaglia tra Bene e Male, con la Chiesa chiamata a un ruolo di espiazione e penitenza per preparare il trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Le sue profezie sottolineano la necessità di un ritorno alle radici cristiane dell’Europa, in opposizione a progetti globalisti.
La beata Anna Caterina Emmerick, nel 1820, vide un’epoca in cui Satana sarebbe stato liberato per circa un secolo, attaccando la Chiesa e il papato. Teresa Neumann, la stigmatizzata bavarese, predisse un periodo di dominio satanico tra il 1999 e il 2017, culminante in un attacco al papato. Anche un messaggio della Madonna di Medjugorje (1982) avverte che il XX secolo è stato sotto il potere di Satana, ma che il suo dominio si indebolirà con la realizzazione di certi “segreti.”
Baba Vanga e Profezie Esterne alla Tradizione Cristiana
La veggente bulgara Baba Vanga, pur non legata alla tradizione cattolica, ha predetto eventi che alcuni collegano al futuro della Chiesa. Le sue visioni parlano di crisi spirituali, controllo delle élite e cataclismi che potrebbero destabilizzare le istituzioni religiose. Sebbene il suo approccio sia più laico, le sue profezie si intrecciano con quelle cristiane nel descrivere un’umanità sull’orlo del collasso, con la fede come possibile ancora di salvezza.
Una Profezia di Rinnovamento: Suor Domenica del Paradiso
Non tutte le profezie sono apocalittiche. Suor Domenica del Paradiso, nel XVI secolo, predisse un’epoca in cui lo Spirito Santo avrebbe purificato i cuori, portando a un rinnovamento della Chiesa. In questo scenario, la fede cattolica unirebbe i popoli, e l’Eucaristia diventerebbe un “nuovo sole” per l’umanità. Anche Giovanni di Vatiguerro, nel XIII secolo, parlò di un “santo Papa” che, insieme a un “Grande Monarca,” guiderà il mondo verso un’era di pace e unità nella fede.
Riflessioni: tra Mistero e Realtà
Cosa ci riserva il domani? La Chiesa cattolica, con oltre duemila anni di storia, ha attraversato crisi, scismi e persecuzioni, eppure è ancora qui. Forse il vero mistero non sta nelle profezie, ma nella capacità di questa istituzione di adattarsi e rinascere. Come scriveva San Malachia, il futuro potrebbe essere fatto di “molte tribolazioni,” ma il giudizio finale spetta al “tremendo Giudice.” Fino ad allora, il nostro compito è osservare, riflettere e, per chi crede, pregare.
E voi, cosa ne pensate? Credete che le profezie si avvereranno, o sono solo specchi delle paure umane? Scriveteci nei commenti e continuate a esplorare l’arcano con noi!
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