giovedì 13 gennaio 2011

LA MAGIA NERA E LA MAGIA BIANCA


Il mago dice che







La magia nera è una credenza secondo la quale il mago nero cercherebbe di sottomettere le entità spirituali di carattere demoniaco al proprio volere,  è in contrapposizione alla magia bianca la quale, sempre secondo una  credenza diffusa , opererebbe in armonia con gli spiriti del macrocosmo e del microcosmo. Più precisamente è un'espressione della hýbris greca, ovvero della volontà di ottenere conoscenze e potere superiori a quelli permessi al proprio livello di sviluppo, attraverso una prevaricazione delle leggi dell'armonia universale.

Secondo alcune credenze, la magia nera sarebbe un tentativo di opposizione al giusto sviluppo dell'umanità previsto nei piani divini; nella pratica, il mago nero cercherebbe un accordo con quegli ambiti spirituali identificati proprio con le potenze dell'opposizione Asuras, Satana, Lucifero (vale a dire le schiere demoniache) che, in cambio di alcuni atti specifici, gli fornirebbero quanto richiede , come conoscenza, potere, ricchezza, e anche recare danno a cose, animali o persone.
 Secondo alcune interpretazioni, per ottenere tutto ciò, il mago nero, può fare uso di rituali specifici, spesso cruenti, che possono prendere anche la forma di perversioni di rituali religiosi, come le messe nere.
Nella pratica, la magia nera ha spesso offerto a truffatori e malintenzionati un ottimo paravento per mascherare i propri inganni, come dimostrano le numerose cause penali a carico di sedicenti maghi.
Il colore nero è collegato all'oscurità, in contrasto con il bianco (magia bianca) che è collegato alla luce.
La magia nera si serve da sempre  del sangue mestruale  perchè è ritenuto velenoso.
Chi lo beve impazzisce o alla peggio muore.
A volte si usa per fare filtri amorosi mescolato ad altri ingredienti : basta qualche e goccia in una tazzine di caffè o in un po di cibo  per essere attratto dalla donna che ha attuato il maleficio e che lo ha somministrato, il tutto naturalmente rivolto all'uomo da parte della donna.
Per avere gli stessi risultati l'uomo usa lo sperma





 Mentre la magia nera mira ad aumentare il potere del mago tramite l'invocazione di forze soprannaturali e paranormali, che vadano oltre le leggi naturali imposte alla realtà, la magia bianca intende operare in armonia con esse, ritenendo che ogni organismo, fenomeno o evento abbia un suo posto nel disegno universale stabilito da Dio, in quanto partecipe di un'unica Anima del mondo .
Più precisamente, chi fa della magia nera cerca di sottomettere le entità del cosmo al proprio volere (sovvertendone le leggi), chi fa della magia bianca sottomette invece la propria volontà alle leggi del cosmo. Ciò significa che per operare in armonia con l'universo occorreva sviluppare un senso morale basato sull'obbedienza a Dio e sul rispetto della sua volontà.
E poiché si pensava che la volontà divina coincidesse con la razionalità oggettivata del mondo, la magia bianca si proponeva di preservarla, e anzi di favorire la sua naturale evoluzione. La magia bianca si inseriva così nell'ottica tipica dei pensatori rinascimentali, i quali ritenevano che tutta la creazione, corrottasi a causa del peccato originale, tendesse a ritornare verso la perfezione originaria. Come l'uomo tende verso la divinizzazione, così ogni elemento tende a ritornare verso la meta cui è stato assegnato , secondo la concezione aristotelica mescolatasi con quella platonica. Si cercava in un certo senso di risolvere la materia nello spirito; la magia bianca finì in tal modo per coincidere con l'alchimia, che si prefiggeva di costruire la pietra filosofale, al fine di trasmutare i metalli in oro, considerato la meta naturale di ogni elemento. L'oro era ricercato non a scopi di avidità o di possesso, ma per le sue proprietà intrinseche, essendo tra i metalli quello più incorruttibile (cioè più resistente al tempo), oltre ad essere un ottimo catalizzatore da usare nelle reazioni chimiche.
Gli interessi suscitati dalla magia bianca, rivolta esclusivamente allo studio della natura e al rispetto delle leggi in essa presenti, funsero così da apripista alla chimica moderna. L'opera dell'alchimista consisteva infatti essenzialmente nello studio empirico delle sostanze elementari e in esperimenti scientifici su di esse. Egli ne cercava le proprietà operando all'incirca come un chimico, catalogandole, tentando miscugli, introducendo nel suo lavoro fornelli ed alambicchi che saranno poi gli strumenti principali utilizzati dalla chimica come la intendiamo oggi.








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