giovedì 29 settembre 2011

DIO


Il Mago dice che:



Dio è impeRscrutabile , ogni nostro tentativo di individuarlo in un concetto compiuto e definitivo  snatura la sua essenza .
Egli è agente ed è l'oggetto dell'azione .
E' la totalità, la completezza del tutto , per cui non produrre altro che sè stesso .
Le sue caratteristiche principali sono :
  • Onniscenza
  • Onnipotenza
  • Giustizia 
  • Indifferenza

Dio viene definito anche motore immobile , questo è un attributo che gli viene dato perchè nell'apparente contraddizione dei suoi termini , sta ad indicare il principio che muove tutto , e da cui tutto promana , nella contemporaneità dell'assoluta immobilità dell'Uno.
Dio può essere contattato solamente tramite divinità intermedie , che sono forme divine più grandi dell'uomo.






















domenica 11 settembre 2011

IL SUONO

Il Mago dice che:


il mondo è pieno di suoni di ogni tipo , prodotti da tutti gli esseri viventi e da tutto ciò che è manifesto nel mondo .
Infatti anche il vento , la pioggia e il cosmo producono il loro suono. 
Per la scienza il suono è qualcosa che colpisce l'orecchio per effetto di movimenti vibratori ritmici , ed è questo aspetto , che in tutte le culture, assume un aspetto simbolico fondamentale ed è considerato l'elemento che origina il cosmo.
Se la parola ,o il verbo , produce l'universo , questo succede grazie alle vibrazioni ritmiche del suono primordiale. Solo il principio di tutte la cose (dio) non ha suono , tutto il resto esseri viventi compresi ,è designato ed individuato con esso fin dal momento che è concepito.
I testi antichi dicono che la conoscenza non appare all'uomo  solo come visione , ma anche come sensazione uditiva ; questa è la percezione dell'eco e delle vibrazioni primordiali manifestati attraverso i mantra .
Nelle culture orientali ma anche in quella occidentale antica,questi suoni sono dei monosillabi , tra i quali il più conosciuto è l'OM, perchè esso riproduce in sè stesso il processo della manifestazione .







Il MANTRA è importante perchè permette di sentire con l'orecchio del cuore i suoni inudibili  
della vita di tutti i giorni. 
Esistono tante tecniche Induiste per arrivare alla percezione del suono interiore , ma anche nella pratica mussulmana ci sono tecniche simili per arrivare allo stesso risultato .
Nella cultura cristiana , la preghiera è collegabile agli stessi principi del mantra . Quando recitiamo il PADRE NOSTRO  per esempio, uniamo la forza divina del verbo , cioè della parola ,a quella del suono e tutto questo produce una possibilità di contatto con la parte più pura del nostro essere , l'unica che può arrivare alla visione delle alte sfere .
I santi come San Francesco,Santa Caterina da Siena , e tutti gli altri Santi , pregavano continuamente e  intensamente per arrivare alla visione mistica. 
Lo stesso potremmo  fare noi , che siamo continuamente immersi in una marea di rumori incessanti, chissà se il rumore di un condizionatore può farci avere la visone mistica .. se succede fatemelo sapere.




L'OM






IL PADRE NOSTRO 








venerdì 9 settembre 2011

LE CITTA'



Il Mago dice che:
La costituzione delle città fu dovuta secondo quel che dice la bibbia a Caino;ed è il momento in cui i popoli da nomadi diventano stabili, sedentari.
E per questo motivo che le città che per tradizione sono quadrate, forma che rappresenta la stabilità . 
le tente dei nomadi contrariamente erano tonde come i loro accampamenti , infatti il cerchio è simbolo del movimento . il paradiso terrestre è anch'esso di forma tonda ed è in rappoarto cn un simbolismo vegetale che ci riporta all'età Felice di Adamo ed Eva.
La Gerusalemme celeste è quadrata e costruita sulla pietra , elemento terrestre e stabilizzante per eccellenza .
Le città sono quindi immagini del centro spirituale della società umana.
La Hellopolis primordiale , città del sole , è collegata all'astrologia , come la Gerusalemme celeste che ha 12 porte , tante quanti sono i segni zodiacali.
La stessa suddivisione in 12 parti era osservata nelle citta romane ed indù come anche in quelle cinesi. La costruzione veniva effettuata seguendo le istruzioni dell'astrologo . La struttura rifletteva i movimenti del sole e la pianta corrispondeva con la posizione dell'orsa maggiore .
A Roma come in Cina e in India la costruzione delle citta era subordinata ai principi della geomanzia : i venti dovevano convergere in un certo punto , così le acque,lo stesso era per le correnti telluriche e la disposizione dell'ombra e della luce. 
Secondo il pensiero medievale , luomo è pellegrino tra 2 città: la vita è un passaggio dalla città bassa a quella alta. La città alta è quella dei Santi , quella bassa è quella degli uomini che peregrinano attraverso il regno .
Il nome simbolico di Roma era "Babilonia la Grande " descritta come l'antitesi della Gerusalemme Celeste  , Roma con i 7 colli era era nei tempi antichi ,la città la città umana per eccellenza simbolo inverso di quella celeste , la madre corrotta e corruttrice che invece di portare le benedizioni e la vita, porta soltanto morte e maledizioni.









Questo video non è di mia proprietà
qual'ora ci fossero problemi verrà rimosso.



















sabato 3 settembre 2011

REALE E MAYA

Il Mago dice che:








Maya in sanscrito( antica lingua indiana) vuol dire illusione .
Il mondo di Maya è il mondo in cui siamo immersi  , caratterizzato dalle forme illusorie che ci circondano. 
Esse sono tali perchè non hanno vita eterna , ma hanno una vita legata al tempo.
E' la Divinità che , sfuttando gli archetipi in suo possesso ,opera sulla materia e sul mondo di Maya( illusione).
Il potere di Maya è quello di creare delle immagini e di intervenire sulla forma e la materia ( potere di Dio).
Il reale sono i valori eterni  che ogni persona porta con sè anche dopo la morte (anima, conoscenze valori spirituali)mentere tutto quello che viene lasciato sulla terra è Maya.
Per irreale si intendono piacere e dolore che hanno esistenza relativa e non sono permanenti, in opposizione al reale cioè lo spirito ( anima ) che ha esistenza assoluta ed eterna . Tutto il mondo materiale è illusione , maya, apparenza .




PROVERBI SULL'APPARENZA


  • Abito non fa frate e tonaca non fa monaca
  • Alla letizia paion brevi l'ore, lunghi i minuti invece nel dolore.
  • Bella vigna, poca uva.
  • Brutti ghigni, cattiva gente.
  • Calzoni ce ne sono tanti, ma uomini pochi.
  • Chi dipinge il fiore non gli dà l'odore.
  • Chi non sa fingere non sa regnare.
  • Chi non sa fingersi amico non sa esser nemico.
  • Domani cessa d'esser meraviglia, ciò che oggi abbaglia e fa inarcar le ciglia.
  • Dopo il gioco, finiscono nel sacco tanto il re quanto la pedina.
  • Fatto il letto e spazzata la casa, anche se c'è miseria non lo sa nessuno.
  • Guardati dai segnati da Dio.
  • Il migliore dei rossi ha scaraventato sua madre dentro il pozzo.
  • La castagna di fuori è bella, e dentro ha la magagna.
  • L'abito non fa il monaco, né croce il cavalier; barba non fa il filosofo, né quel che pare è ver.
  • L'apparenza inganna.
L'apparenza inganna e lo specchio mente.
  • Le cerimonie son fra le persone, iperboli e bugie di convenzione.
  • Le cose belle non son buone tutte, le migliori talor son le più brutte.
  • Mal si giudica il cavallo dalla sella.
  • Molta apparenza poca sostanza.
  • Nelle case molto alte l'ultimo alloggio è sempre vuoto.
  • Niente inganna più che la vista.
  • Non è sempre raffreddato colui che tossisce.
  • Non è tutt'oro quello che luccica.
  • Non nuoce al buono del volto la bruttezza, al cattivo non giova la bellezza.
  • Non sempre fugge chi volta le spalle.
  • Non v'è rosa senza spine.
  • Non vi è bella scarpa che non finisca ciabatta.
  • Ogni lucciola non è un fuoco.
  • Parere e non essere è come filare e non tessere.
  • Pelo rosso, bestiaccia.
  • Più vale l'ultimo che il primo viso.
  • Quei guai che fuor dell'uscio chiuder puoi, o veri guai non sono, o non son tuoi.
  • Quel che si vede non è di fede.
  • Quello a cui le cose vanno bene, sembra un uomo in gamba.
  • Roba piccola roba vezzosa; roba grossa, robaccia.
  • Se la pillola avesse un buon sapore, dorata non sarebbe di fuori.
  • Sia pur giuliva e bella al debitore, brutta la faccia appar del creditore.
  • Son gli orologi che portiamo addosso, fatti solo per saper l'ora all'ingrosso.
  • Su le apparenze non formar giudizi, perché fallaci son gli esterni indizi.
  • Tale che al volto sembra un gran selvaggio, ha gentili maniere, è onesto e saggio.
  • Talor quella che noi crediam disgrazia, vien per farne del bene ed è una grazia.
  • Tra facce smorte vi è meno brava gente che tra le facce colorite.
  • Tutto quel che ciondola non cade.
  • Vede le cose ben sotto altro aspetto, chi da morbo mortal ridotto è a letto.
  • Visse cent'anni un uom che giace qui, sano, robusto e poi? e poi morì.