martedì 30 dicembre 2014

IL CORTEGGIAMENTO D'ALTRI TEMPI


Il Mago dice che:


Il periodo  dell'innamoramento e del corteggiamento, nella tradizione contadina italiana, era un lasso di tempo  largamente dedicato al ricorso agli oracoli "alimentari", cioè al tentativo  di indovinare il volto, il nome e la serietà del futuro sposo, facendo  ricorso a vari alimenti. Nella crommiomanzia per esempio si incideva il nome dell'amato su una cipolla; se questa germogliava significava che l'amato contraccambiava il sentimento. L'ovomanzia invece prevedeva di mettere fuori dalla finestra una bottiglia con acqua e un albume d'uovo: dalla forma dell'albume si sarebbe capita la professione del futuro marito. Oppure si poteva mettere una mela in un braciere  ; se la mela scoppiava lui l'amava davvero, se la mela bruciava, no.
Infine si poteva addirittura digiunare (o cenare solo con insalata scondita) per sognare il futuro marito. 
L'abitudine, poi divenuta dietetica, di mangiare cibo scondito, deriva dal fatto che la parola "condito" significa anche malconcio, e tale sarebbe stato il marito di ci si nutriva così. Anche gli uomini  avevano le loro pratiche scaramantiche: quando erano innamorati dovevano evitare di mangiare nelle pentole, altrimenti avrebbero sposato donne  pazze. Molti riti di corteggiamento,  erano connessi al cibo, anche allora il galateo prevedeva di  pagare da bere alla ragazza, ma siccome questa non era ancora libera di uscire da sola, l'invito era esteso anche a tutta la sua famiglia, con un dispendio economico importante, che si protraeva praticamente fino alle nozze, visto che, pur in cambio della dote della fanciulla (e della sua mano...), il fidanzato doveva ottemperare ad una lunga e costosa sequenza di doni alimentari.
Dal rito della Ligazza (con cui si ufficializzava il fidanzamento, passando dalla condizione di "filarino", cioè corteggiatore, a quella di "moroso"), fino alle nozze, il fidanzato doveva portare a casa di lei un numero sempre crescente di cesti di frutta fresca, frutta secca, caramelle, ciambelle, e durante la quaresima in particolare, le deveva  regalare: 2 ciambelle la prima settimana, 4 la seconda, 6 la terza, 8 la quarta, 10 la quinta, 12 la sesta. In pratica una figlia che andava sposa era una bella notizia per tutta la famiglia. Anche il nuovo legame parentale tra le due famiglie era sancito da un pranzo, ma qui subentrava il vino, simbolo, fin dai tempi di Gesù, di un legame sacro: il rito del vino prevedeva che i genitori degli sposi bevessero dallo stesso bicchiere, per sancire la nuova parentela che andava formandosi. 













mercoledì 24 dicembre 2014

IL PETTIROSSO


Il Mago dice che:


Questo piccolo volatile è l'animale portafortuna della stagione invernale : simbolo di altruismo e di generosità , è l'uccello che cercò di togliere le spine dalla fronte di Gesù crocifisso , sporcandosi le piume del petto di sangue .
Il pettirosso è anche l'animale che protegge i bambini maschi ( si racconta che fosse presente nella capanna di Betlemme al momento della  nascita di Gesù) e , se visita  un  dormiente in sogno, annuncia una svolta , in inizio nuovo o comunque una trasformazione in positivo.
Si dice anche che anticipi l'arrivo della neve e che, quando entra in casa sia apportatore di buone notizie .
Quasi sempre,  se vive in città, il pettirosso si posa sui balconi alla ricerca di cibo : per questo sarebbe bene lasciargli sempre in vista dei semi oppure delle briciole di pane durante tutta la stagione invernale.














domenica 14 dicembre 2014

LA PREGHIERA DEL MALTEMPO


Il Mago dice che:


Mentre Gesù stava pregando presso una fontana, passo San Giovanni Battista , che gli disse :
- Cosa fate qui,  mio buon Signore, 
ch' à da venire un tentatore a tentarvi? 
- Avete fatto bene San Giovanni ,
a  venirmelo a dire , cosa dovrei donarvi?

- La preghiera del mal tempo :

-Nè oro nè argento ,
ma che m'insegni 
l'orazione del mal tempo :
dell'erba e della foglia ,
del tempo campagnolo ,
Del Padre , del figlio 
e dello spirito santo,
che il tempo vada sempre indietro ,
e mai avanti.
















lunedì 8 dicembre 2014

FESTE NATALIZIE SENZA INGRASSARE


Il Mago dice che:



 Difficile dare consigli di autocontrollo nel periodo delle feste natalizie : mentalità consumistica e pubblicità associano le leccornie alla felicità durante le feste.
Bisogna , quindi, spostare l'interesse dagli acquisti natalizi e delle abbuffate giornaliere , alla ricerca di qualcosa che abbia un vero significato per ognuno di noi .
La cosa migliore è ritagliarsi un po di tempo da dedicare a noi stessi , fermare i ritmi incalzanti , ritrovare il piacere di una serata in casa con il televisore spento , parlare cn i famigliari e giocare cn i figli.

Evitare gli eccessi
Pe quanto riguarda al comportamento alimentare da  adottare durante le feste  è importante mantenere il buon senso e l'equilibrio con il nostro "io interiore" .
E' sbagliato lasciarsi andare a bagordi continui , così lo è imporsi dei limiti che non si è in grado di mantenere : non riuscire in ciò che cisi prefigge , fa scaturire senso di sconfitta  e senso di colpa .

Le strategie 
Limitare l'acquisto di prodotti natalizi e la quantita di ciò che si mangia , ma non bisogna non lasciarsi andare al pericolosissimo ragionamento : "ormai ho sgarrato quindi continuo" e cercare di ragionare .
Ad  esempio , dividendo la settimana in giorni e i giorni in pasti .

Questa scansione numerica interrompe il senso di continuità e aiuta ad individuare ogni momento a sè stante . In più è inutile imporsi di fare la dieta almeno i giorni feriali .
Se si eccede , non bisogna poi , saltare un pasto .
Questo atteggiamento tipico di chi tende ad ingrassare , produce disagio psicologico e non aiuta a mantenere il peso .
Dopo una giornat disastrosa sul piano alimentare , basterà mangiare correttamente il giorno dopo e fare piu moto , ma non punirsi mangiando un frutto o uno yogurt . 















sabato 6 dicembre 2014

IL SENSO DEL MISTERO


Il Mago dice che:



  La cosa che stupisce di più indaganto i detti  e i proverbi popolari dei  mesi e del tempo, è il contatto che avevano gli uomini con il creato , con l''immensa volta del cielo , da cui erano venuti e alla quale sarebbero ritornati , che i sapienti misuravano con precisione  e gli analfabeti riconoscevano in modo perfetto , per regolare su di essa i ritmi  e le necessità della vita.
Il cielo notturno era cristallino , puro  e limpidissimo , leggibile in modo perfetto e pendeva sul capo degli uomini , che lo osservavano estasiati , come se fosse possibile toccarlo alzando una mano . 
Le costellazioni che appaiono e scompaiono con regolarità durante l'anno , scandivano il ritmo del tempo universale e la luna , con la sua faccia , ora burbera ora sorridente , sembrava ammonire che le regole vengono dall'alto e c'è un tempo propizio e un tempo infausto ; il sole che declinava languidamente in inverno e furoreggiava in estate , era la fonte della vita ; il vento e la pioggia avevano voce , come il tuono , che si diceva  fosse il rombo della carrozza del Demonio che ce l'aveva con qualcuno e quando scagliava le saette era meglio restare tappati in casa , chiudendo ogni spiffero e  la cappa del camino per non farlo entrare .
Mistero , voci , suoni , contemplazione del creato : sono queste le motivazioni profonde che davano un senso alla vita degli uomini nel passato.













giovedì 4 dicembre 2014

IL #PANETTONE


Il Mago dice che:



La leggenda narra che a uno sfarzoso pranzo di natale al castello di Ludovico il Moro , duca di Milano , il dolce preparato per i nobili  invitati , si bruciò nel forno. Alla disperazione del cuoco , fece fece seguito la proposta di Toni , un giovanissimo garzone, che, mosso a compassione , offrì al triste pasticciere  la propria creazione .

Si trattava di quel poco che era rimasto in cucina  -  uova , burro, scorza do cedro e uvetta , che venne servito a tavola come "extrema ratio " .

La risposta dei commensali fu assolutamente incredibile : quando chiamarono estasiati il cuoco , chiedendo maggiori informazioni su quel pane degli dèi , questi rispose sinceramente : " l'è l'pan del toni" ! 

Nacque cosi il panettone simbolo della semplicità e "principale condizione della bellezza morale " , come disse  il grande scrittore Lev Tolstoi , alla cuo tavola natalizia non poteva mai mancare il dolce pirog preparato dalla moglie sofia.