domenica 20 gennaio 2019

IL GIORNO DEGLI ABBRACCI (21Gennaio)


Il Mago dice che
Curiosità Modenesi | Perché in duomo c'è uno sgabello detto "del boia" ?

Gli abbracci da sempre sono un toccasana per la salute , infatti rilasciano ormoni salutari , riducono i livelli di stress percepiti e misurati oggettivamente , fanno bene alla salute cardiovascolare, difendono dalle infezioni e sono in grado di sprigionare emozioni positive.
Abbracciarsi , quindi, fa bene, insomma, tanto che dagli anni '80 si festeggia in Usa la giornata nazionale degli abbracci, divenuta poi Giornata Mondiale (il 21 gennaio di ogni anno). Questa giornata nasce ed è stata fissata in questo periodo che è ritenuto il più triste dell'anno perché segue le feste natalizie con il loro 'lascito' di nostalgia e precede un altro appuntamento per molti spinoso, San Valentino.
"Il sostegno sociale e le emozioni che siamo in grado di ricevere o trasmettere tramite un abbraccio aumentano il rilascio di ossitocina - da parte del sistema neuroendocrino". Ciò si ripercuote positivamente sugli aspetti psicologici, emotivi e sociali della salute e del benessere. Gli abbracci, quindi  favoriscono la riduzione dei conflitti, il rafforzamento di attaccamento e legami, l'aumento della capacità di riconoscere le emozioni altrui (empatia), di fedeltà e sincerità. .
In questa giornata date un abbraccio ad un amico o a un parente o se siete audaci date anche un abbraccio a qualche sconosciuto...

























  

martedì 15 gennaio 2019

L'ULTIMA SIGARETTA NON SEMPRE E' L'ULTIMA



Il Mago dice che



Se avete intenzione di smettere di fumare , non arrabbiatevi se poi ci ricascherete: si sa che, anche chi riesce a smettere di fumare, finisce spesso per ricominciare dopo qualche mese.Chissà perchè...


In primo luogo, secondo diversi studi, a causare queste ricadute potrebbe essere anche una variante genetica già conosciuta per essere coinvolta nella sensibilità alla 
nicotina e nei meccanismi di dipendenza. C'è poi anche una spiegazione psicologica: sembra che l'ex fumatore ci ricasca perché si sente privato della propria identità.
Studiando un campione di fumatori, alcuni studiosi inglesi hanno ascoltato la loro esperienza, invitandoli a raccontare come avevano iniziato a fumare, i vari tentativi che hanno fatto per smettere, e ciò che avevano vissuto prima di una ricaduta nel vizio del fumo.
Così, hanno riscontrato come il fumare crei anche un’identità sociale - in quanto fortifica le relazioni tra gli individui che condividono questa dipendenza - e alimenti un senso di appartenenza al gruppo.
Questo è vero soprattutto per chi comincia a fumare da adolescente per guadagnarsi l’approvazione degli amici. Quindi, smettere di fumare è un’esperienza di “perdita”: rinunciare alla sigaretta significa seppellire la vecchia identità sociale e consolidarne una nuova, e può essere difficile. Per questo molti tornano indietro, ricadendo in questa cattiva ma rassicurante abitudine.
Ovviamente, la cosa più sana da fare è cercare delle alternative: per esempio, dedicandosi a un’attività sportiva di squadra.

QUALCHE MOTIVO PER SMETTERE DI FUMARE 
  • Un test effettuato dal Centro antifumo dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano ha trovato che accendere il fumo di 5 sigarette inquina l'aria quanto un un locomotore per treni diesel, da 2.000 cavalli. Il test ha valutato le emissioni di polveri sottili PM10, quelle con un diametro inferiore ai 10 micron (millesimi di millimetro). Negli anni scorsi, con test analoghi, lo stesso gruppo aveva calcolato che una singola sigaretta inquina da 4 a 6 volte di più dello scarico di in tir e 3 volte in più di una moto Harley Davidson.
  • I divieti di fumo all'aperto iniziano a comparire anche in Italia, nei giardini e nelle aree frequentate dai bambini. Alla finale di Champions league (maggio 2016) era vietato fumare persino nello stadio di San Siro. Ma secondo gli esperti andrebbero estesi: le sigarette infatti inquinano molto anche all'aperto. Secondo uno studio del Centro antifumo dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, a causa dei fumatori, fra le 18 e la mezzanotte, la concentrazione di polveri sottili nelle belle vie pedonali di Brera, quartiere storico di Milano, è maggiore di quella che si trova nelle vie trafficate adiacenti. 
  • Per chi getta a terra le cicche di sigaretta, le nuove norme prevedono multe che vanno dal 30 a 300 euro. Questa cifra è giustificata sia dal fatto che un singolo mozzicone impiega 3-4 anni a degradarsi sia dalla quantità di sostanze tossiche e cancerogene contenute nelle cicche. Le principali sono: nicotina (tossica per l'uomo e l'ambiente), toluene (tossico), formaldeide (tossica e cancerogena), piridina (tossico per il sistema riproduttivo), benzopirene (cancerogeno), catrame (tossico e cancerogeno), catecolo (cancerogeno), benzene (cancerogeno), metalli pesanti come nichel, cromo e arsenico (tossici cancerogeni), polonio-210 (cancerogeno in quanto radioattivo), acetato di cellulosa (pericoloso per l'ambiente)
  • Le donne che smettono di fumare percepiscono, dopo qualche mese, un aumento del volume del seno. Sono state loro stesse a riferirlo ai medici dell'Istituto Nazionale dei tumori di Milano, rispondendo a un questionario appositamente predisposto. L'effetto non è riconducibile ai chili in più che a volte guadagna chi smette di fumare; infatti, l'81 % delle donne non era aumentato di peso. I ricercatori ritengono che l'aumento di volume del seno sia dovuto al fatto che il fumo di sigaretta interferisce con il metabolismo degli ormoni sessuali femminili e, in particolare, con quello dell'estradiolo
  • Che il fumo faccia venire le rughe non è una novità. Un paio di anni fa però un gruppo di chirurghi plastici dell'università di Cleveland (Usa) ha voluto capire quali sono i segni distintivi dell'invecchiamento da sigarette, analizzando 79 coppie di gemelli, nelle quali uno dei due fumava da almeno 5 anni e l'altro no. Fra i primi, l'ovale del volto mostrava cedimenti molto più marcati, soprattutto sulle guance e sotto gli zigomi, le palpebre erano più cadenti e c'erano molte più rughe nella parte bassa del volto, fra naso e bocca e attorno alle labbra. A questo si aggiungeva un ingiallimento generale della carnagione. Altri studi in passato hanno documentato che chi fuma ha anche capelli più spenti e radi, più acne e soffre più spesso di alitosi.



  •   

giovedì 3 gennaio 2019

IL #VUDU'


Il Mago dice che



 Il vudù più che trattare di magia e maledizioni, è piuttosto una religione che si concentra sulla guarigione e sul bene della sua comunità. E trova le sue radici in Africa occidentale, per arrivare nelle Americhe tramite la tratta degli schiavi: la nostra conoscenza però è viziata dal cinema horror di Hollywood, che ha evidenziato i lati più oscuri del vudù, mischiandoli ad altre superstizioni e incantesimi per motivi "di scena". Ma cosa dice davvero quest'antichissima religione?
I "vuduisti" affermano  che ci sono due mondi interconnessi: il visibile e l'invisibile. La morte ci separa dal mondo invisibile dove i nostri antenati ancora vegliano su di noi. Non a caso vudù (o voodoo, vudou, ecc) significa "spirito", "divinità".
La maggior parte di chi pratica il vudù, crede in un essere supremo, e in numerosi spiriti minori, i "loa", che in alcuni casi si sono fusi con santi cattolici dopo l'incontro col cristianesimo europeo. Il caso più famoso è quello di Papa Legba, il guardiano del passaggio tra il mondo dei vivi e gli altri regni, che viene spesso identificato con San Pietro.
 Per comunicare con i "loa" i vudù usano la preghiera, il sacrificio degli animali, il tamburo, la danza. Sacerdoti (ourgan) e soprattutto sacerdotesse (mambo), che tengono le relazioni tra gli spiriti e la comunità.

Il vudù è diffuso in Africa occidentale, Haiti, e Louisiana (Usa). Se ne trovano tracce anche in luoghi dove un tempo vivevano gli schiavi dell'Africa occidentale come Cuba, Brasile, Porto Rico e Repubblica Dominicana. Ad Haiti è protetto dalla costituzione dal 1987.
Le bambole vudù, spesso fabbricate per trasferire una maledizione su qualcuno, provengono da un tipo di magia popolare africana di nome hoodoo (che non ha nulla a che vedere con la religione). Sono fatte di mais, patate, altre piante, argilla e stoffa. Ma la maggior parte dei sacerdoti vudù non le usa .

Al centro di vudù c'è la guarigione dei malati: si utilizzano erbe e l'invocazione dei loa, in lunghe cerimonie rituali durante le quali, in un crescendo di danze e canti, l’orante o gli oranti raggiungono lo stato di trance identificandosi con lo spirito invocato.
La maggior parte dei riti vudù nascono per fare del bene a chi lo pratica.
 I bokor, gli stregoni che lo praticano con intenti malevoli, non sono apprezzati né diffusi.I riti di gruppo garantiscono che il posseduto non esageri nelle manifestazioni aggressive.
La parola vudù proviene dalla lingua Fon nel Benin, nell'Africa occidentale. Non a caso, circa 4 milioni di persone in Benin e 5 milioni Haiti aderiscono al vudù oggi, ma ci sono anche altri gruppi più piccoli in tutto il mondo.

Il personaggio più popolare nella storia del vudù è senz'altro Marie Laveau, la regina del vudù, vissuta a New Orleans fino al 1881: la sua storia è venata di leggenda e la cultura pop ne è rimasta incantata: dai fumetti (Zagor) allla letteratura (American Gods) alle serie tv (American Horror Story). Si dice che possedesse poteri magici e un serpente di nome Zombie, in onore di una divinità africana (in Congo, la popolazione Bakongo ha una divinità di nome Nzambi).
Spesso durante le cerimonie vudù vengono sacrificati animali e poi mangiati. Anthony Karen, un famoso fotoreporter inglese, che si è recato ad Haiti per studiare il vudù, ha scritto: "La pratica di sacrificare gli animali è un rito sacro, il che significa nutrire i corpi e le entità spirituali attraverso gli angeli della terra. È come riciclare e raggruppare le varie energie per rafforzare il corpo e l'anima per aiutare a vivere questa esperienza umana".

Contrariamente a un falso mito, perpetuato nel tardo 1800 per screditare le religioni africane, il vudù non ha mai previsto il sacrificio umano. Tale atto sarebbe in contrasto con il suo codice morale che vieta rigorosamente di nuocere agli altri.


È ad Haiti che nasce la leggenda nera degli zombi: uomini privati della volontà dagli stregoni bokor, che sarebbero in grado renderli come morti, riesumarli e farne i propri schiavi. Una leggenda nera che si è diffusa grazie al cinema e... alla politica: il regime dittatoriale della famiglia Duvalier, al potere fino agli anni Ottanta, metteva in giro ad arte tra la popolazione storie su oppositori trasformati in zombi, per dissuadere una rivolta (che poi avvenne).