giovedì 28 aprile 2011

PENSIERI DI SAGGEZZA





Il mago dice che:
Linsegnamento dei grandi saggi ci ricorda che in ognuno di noi,
esistono risorse vitali uniche,
energie speciali che possono farci sentire felici.





PENSIERI DI SAGGEZZA
ZEN :

Sii come il salice.

Nelle avversità sii come il salice che asseconda la furia dell'uragano piegandosi di quà e di  là ,secondo il soffiare del vento; poi passata la tempesta ricompone i suoi rami.

le piccole cose.

In una massima murale era scritto : "Considera le cose di grande importanza non troppo seriamente". A questo il Maestro zen aggiunge : " considera le cose di poca importanza seriamente".

Mente vuota.

Un filosofo si recò un giorno da un Maestro zen e dichiarò: "Sono venuto ad informarmi sullo zen , su quali siano i suoi principi e i suoi scopi".
 "Posso offrirti una tazza di thè?" gli chiese il Maestro. e cominciò aversare il thè da una teiera .
Quando la tazza fu colma, il Maestro continuò a versare il liquido che traboccò.
"Ma cosa fai? ",sbottò il filosofo,"non vedi che la tazza è piena?".
"Come questa tazza " ,disse il Maestro, "anche la tua mente è troppo piena di opinioni e di congetture perchè le si possa  versare dentro qualcos'altro...Come posso spiegarti lo zen se prima non vuoti la tua tazza?".


PENSIERI DI SAGGEZZA 
DEI GRANDI POPOLI

















PENSIERI DI SAGGEZZA
DI GRANDI MAESTRI:

Platone:

Migliora il tuo corpo.

L'esercizio fisico ,anche quando è imposto, non fa male al corpo , anzilo migliora;
invece le nozioni acquisite per forza non giovano per niente alla mente.

Le due fontane

Noi siamo qui in un certo modo come un coppiere che sta davanti a due fontane: l'una del piacere che è come una fontana di miele , l'altra della saggezza, che è come l'acqua pura e salutare. Noi dobbiamo cercare di fare la migliore delle mescolanze.





j. wofang goethe:

Non siamo indispensabili

Non ci si accorge mai abbastanzapresto di quanto non si è indispensabili per il mondo.
Che persone importanti crediamo di essere!
Immaginiamo di essere i soli ad animare la sfera in cui operiamo; pensiamo che , assenti noi , si fermi ogni cosa: vita, nutrimento, respiro ; e non ci accorgiamoche la lacuna che lasciamo si colma molto in fretta , anzi spesso non diventa che il luogo per qualcosa ,  se non di migliore, per lo meno di più gradevole.

Giordano Bruno:

Illusioni.

Che ci piaccia o no , siamo noi la causa di noi stessi. Nacendo in questo mondo , cadiamo nell'illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare.
ignoriamo che siamo ciechi e sordi . Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini , che possiamo modificare il corso degli eventi, persino lo zodiaco.....

Marc'Aurelio:
Segui la tua anima e sei felice.
Fa violenza, si fa violenzaa te stessa, anima mia!
Non avrai più occasione di riscattarti: è breve la vita per ciascuno.
E questa tu l'hai quasi interamente consumata senza portarti rispetto, ma anzi hai riposto nelle anime di altri la tua felicità...
Quelli che non seguono i moti della propria anima , è inevitabile che siano infelici.




 Carl Gustav jung:

Dire di si al proprio destino.


Fu solo dopo la malattia che capii quanto sia importante dire di si al proprio destino.
In tal modo forgiamo un io che non si spezza quando accadono cose incomprensibili ;
un io che regge , che sopporta la verità, e che è capace di far fronte al mondo e al destino.


PENSIERI DI SAGGEZZA
POPOLARE:





  • Occhio non vede cuore non duole

  • Chi non sa fare lasci stare

  • A pensar troppo non si fa nulla

  • Un poco  di vero fa credere tutta la bugia

  • Uomo carnale a nulla vale






  • Chi non sa l'arte serri la bottega

  • Non tutti i nuvoloni portno acquazzoni

  • Male non fare , paura non avere

  • Troppa fortuna invidie raduna

  • Il dubbio è padre del sapere




  • Chi mal si marita non esce mai di fatica

  • senza moglie a lato l'uomo non è beato

  • contro i tristi tutto il mondo è armato

  • per fare un amico basta un biccier di vino

  • A chi ben crede, Dio provvede




  • Chi ride in gioventù , piange in vecchiaia

  • La povertà castiga il ghiotto

  • Chi è savio si conosce al mal tempo

  • A tempo viene quello che dio manda

  • Di pochi fidati, di tutti guardati








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lunedì 25 aprile 2011

LA TELEPATIA



Il Mago dice che:








La telepatia , lettura del pensiero  o lettura della mente , sono termini che hanno le stesso significato e cioè la capacità di influenzaere la mente di un altro individuo con un determinato pensiero ,o una sequenza di pensieri , senza ricorrere ai soliti canali sensoriali.
La parola "telepatia" deriva dal greco (tele=a distanza e phatos=senzazione) quindi tradotto significa sentire a distanza.
Da ciò e stato tratto il neologismo "lettura del pensiero" che è di uso comune..per indicare la telepatia.
Di preciso non si sa come si creano i fenomeni di  telepatia ma secondo gli studiosi "la vita si manifesta alla vita" quindi la telepatia non si manifesta tra le menti consce di 2 persone ma  tramite il subconscio.
Se un messaggio viene inviato da una mente conscia ad un'altra esso procederà in modo più o meno concentrico secondo queste modalità :
  1. Dalla mente conscia  alla mente subconscia di A 
  2. da quella alla mente subconscia di B
  3. e dalla mente subconscia  a quella conscia di B
  4. In B il processo mediante il quale l'informazione  è passata dal subconscio alla mente conscia è definito di "esternalizzazione " frequente nei sogni, nella lettura della sfera e altri fenomeni del genere.
Ciò spiega perche spesso riceviamo messaggi telepatici quando stiamo per addomentarci.
Ci sono vari tipi di messaggi telepatici:
  • I messaggi sono visivi nel caso in cui assumono forma di immagini ,parole scritte o parlate ecc.
  • Possono essere uditivi quando prendono forma di parole.
  • Possono essere emozionali quando il soggetto avverte particolare depressione o eccitazione.
  • Possono essere volitivi quando il soggetto è colto da un forte  desiderio di compiere una determinata azione.


QUESTI VIDEO LI HO TROVATI SU YOU TUBE  
 NON SONO DI MIA PROPRIETA' 
SONO DELLA 
NATIONAL GEOGRAPHIC
QUALORA CI FOSSERO PROBLEMI
VERRANNO SUBITO RIMOSSI.





























venerdì 15 aprile 2011

LA MORTE


Il Mago dice che:







Con la morte  cessano quelle  funzioni biologiche che definiscono gli organismi viventi. La morte si riferisce sia ad un evento specifico sia ad una condizione. Con la morte, termina l'esistenza di un individuo.
Dopo la morte nel cadavere si verificano una serie di trasformazioni: prima si verifica l'algor mortis (raffreddamento del cadavere), poi il rigor mortis (rigidità cadaverica) ed il livor mortis (ristagno e coagulazione del sangue). La decomposizione della salma, in realtà, inizia immediatamente dopo l'arresto della circolazione sanguigna (e quindi dell'ossigenazione), sebbene i suoi effetti più evidenti si manifestino solo dopo alcune ore.
ll destino del corpo della persona defunta, a seconda della cultura del popolo o delle particolari scelte dettate da consuetudini o motivazioni particolari può essere molto diversificato. A questo si aggiunge il rango del defunto, che influenza ogni decisione in merito.
Già durante il neolitico, in Italia, era diffuso il culto dei morti, ai quali si dava sepoltura secondo un rituale che prevedeva il rispetto per il defunto e una cura particolare per la tomba. In altre culture i riti e le usanze sono state differenti; ad esempio, presso gli antichi Persiani per i quali sia la terra sia il fuoco erano sacri, i cadaveri non erano seppelliti o bruciati per non contaminare i due elementi, ma lasciati a decomporsi su piattaforme sopraelevate; tale modalità fu in uso anche presso alcune tribù di nativi americani. Presso le tribù Yanoami, della zona amazzonica, è in uso una forma di cannibalismo del defunto, perché il corpo prima viene cremato, e poi le sue ceneri vengono impastate con una pappa a base di banana e mangiate da tutta la tribù. In tal modo si crede che l'anima del morto rimanga tra i suoi cari
Nella cultura occidentale, il corpo del defunto , deposto in una bara, può solitamente subire tre destini diversi:
  • INUMAZIONE - La bara, ermeticamente chiusa e di solo legno, viene sepolta in terra.
  • TUMULAZIONE - La bara, ermeticamente chiusa, viene murata in un loculo o in tomba privata, anche di grande dimensione.
  • LA CREAMAZIONE - Prevede l'incenerimento della salma in bara dentro forni speciali. Le ceneri, raccolte in una urna, possono essere tumulate in loculo o in tomba o sparse in ambiente (aria, mare, terra) o in appositi spazi nei cimiteri. In questo caso la legislazione si differenzia da paese a paese.

Nella quasi totalità delle culture, si celebra una cerimonia commemorativa detta funerale, che può essere spesso religiosa, ma anche civile.

Le tombe si trovano generalmente accorpate in terreni civici destinati a tale scopo, detti cimiteri ove il necroforo si occupa poi materialmente della sepoltura e delle altre operazioni tecniche e pratiche riguardanti le salme.
I cimiteri sono generalmente considerati luoghi sacri o di rispetto.Oggi, come in passato, quando a morire è una personalità importante, si procede talvolta ad una sorta di imbalsamazione, sul modello degli antichi faraoni egizianiTale destino è riservato ai papi o ad alcune personalità politiche, come Lenin o Mao.

ALCUNE CREDENZE 
RIGUARDO  LA MORTE 
SONO LE SEGUENTI
  • Se si odono 3 forti colpi sulla testata del letto di un ammalato o del letto di un suo parente ,la morte è vicina.
  • Se il vento spegne una candela sull'altare della chiesa , il sacerdote morirà presto.
  • I cani che ululano senza motivo apparente contro una porta aperta ,si dice preannunciano la morte.
  • Un'antica tradizione Ebrea dice che sia possibile conoscere quale dei 2 coniugi morirà per primo , calcolando il valore numerico delle lettere dei loro nomi : A=1 B=2 eccetera. Se il totale è pari ,si dice che morirà prima il marito, se è dispari morirà prima la moglie.
  • si dice che se ,un morto ha gli occhi aperti , stia aspettando che qualcun'altro  lo raggiunga.
  • In genere , si dice che le anime di  chi muore di morte violenta vagheranno per la terra fino a quando saranno liberate .
  • L'anima di una vittima di un omicidio , si dice che rimanga sulla terra fino a quando non si sia trovato il colpevole o fino a quando non venga sepolto indossando le scarpe che portava al momento dell'omicidio.

RIGUARDO ALLA VITA DOPO LA MORTE :
Su questo argomento è stato scritto tantissimo 
da molti ricercatori , io mi limito a mostrarvi questo  video
sulla vita oltre la vita  spero di soddisfare la vostra curiosità...





mercoledì 6 aprile 2011

LA CIVETTA

Il Mago dice che:
    La civetta, come molti altri uccelli i notturni, è considerato dalla tradizione popolare un animale che porta sfortuna, e molti si augurano che non si metta a cantare sopra il proprio tetto perche annuncia disgrazie , o addirittura la morte di un abitante della casa. Nell'antica Grecia, invece, la civetta era considerata sacra per la dea Atena (da qui il nome del genere, quello della specie riporta il nome latino dell'uccello), dea della sapienza ed ancora oggi è rapprentata  in molti portafortuna.

    Con il termine civetta si intende anche una donna vanitosa,  che ama farsi corteggiare attraendo ammiratori con atti e vezzi per lo più leziosi e poco naturali. Questa usanza è data dal fatto che questo rapace, quando veniva usato dai cacciatori come richiamo per ingannare i piccoli passeriformi, li attraeva con un particolare modo di battere le ali, con inchini, ammiccamenti e altri atteggiamenti simili che costituisce un irresistibile spettacolo per le potenziali prede.

Uccello notturno per antonomasia, la civetta in realtà può essere attiva anche nel tardo pomeriggio e di prima mattina, ma è molto vigile anche nel resto della giornata.
Le civette hanno un ampio repertorio vocale. Il maschio emette un malinconico "hu-u-ou" ripetuto ad intervalli variabili, dopo 3-4 secondi. Talvolta, pero', le civette emettono versi striduli e fastidiosi come autodifesa.
La civetta è carnivora, fa il suo nido  tra marzo e giugno. La femmina depone 2-5 uova bianche in piccole cavità tra le rocce, negli alberi, nei muri di vecchi edifici, in tane abbandonate di mammiferi di media taglia e poi le cova per circa 4 settimane. In quel periodo è aiutata dal maschio nella caccia. Dopo un mese o poco più i piccoli lasciano il nido ma sono completamente indipendenti solo a 2-3 mesi di vita.
Quindi se abitate in campagna o in periferia prestate attenzione .. potreste sentire il verso della civetta durante la notte , ma anche di giorno ... e sperate che non venga a cantare sulla vostra casa come detto sopra annuncia disgrazie o addirittura la morte di una persona della casa , cosi dice la tradizione... 
Dimenticavo.. anche se vi disturba non uccidetela, non si sa mai..potrebbe portarvi molta sfortuna








sabato 2 aprile 2011

IL GATTO


Il mago dice che:


Il gatto è l'animale domestico presente maggiormente nelle nostre case, con circa sette milioni di esemplari in Italia.
 Un tempo veniva tenuto soprattutto per acchiappare i topi, ma oggi i nostri gatti, ben pasciuti, non hanno più bisogno di procurarsi direttamente il cibo per vivere, anche se la caccia resta per loro un passatempo gradevole quanto istintivo.
In Egitto il gatto era protetto dalla dea Bastet, che aveva corpo di donna e testa di gatto;chiunque gli facesse del male era condannato a morte.

Il gatto come animale sacro compare già nel Libro dei Morti, dove uccide il malvagio e mostruoso serpente Apophis, tagliandogli la testa ed impedendogli di rovesciare la barca del dio Ra.
Nell'antica Roma i gatti erano sacri a Diana; si credeva che avessero poteri magici, concessi loro dalla dea. Quando moriva un gatto nero, veniva cremato e le sue ceneri sparse sui campi per dare un buon raccolto ed eliminare le erbe infestanti.
Presso i Germani i gatti erano sacri, perché trainavano il carro della dea Freyia.
Presso i Celti francesi, invece, non erano amati, perché considerati incarnazione di forze malvagie; i loro occhi mutevoli venivano ritenuti simbolo di falsità, ipocrisia e cattiveria, per cui era abituale che le cerimonie di purificazione si concludessero col sacrificio di un gatto.
Si narra che Maometto, mentre leggeva con un braccio allungato sul tavolo, fu avvicinato dal suo gatto, che gli si sdraiò sulla manica a dormire. Giunta l'ora della preghiera, Maometto guardò il gatto, in dubbio se svegliarlo e liberare il braccio; ma l'animale aveva una tale aria estatica che il profeta, certo che in quel momento il gatto stesse comunicando con Allah, preferì tagliarsi la manica della preziosa veste, per poter pregare, piuttosto che disturbarlo.

Al ritorno dalla preghiera il gatto, riconoscente, gli fece grandi fusa per ringraziarlo e Maometto, commosso, gli riservò un posto in Paradiso. Ma non solo: gli impose per tre volte le mani sulla schiena, dandogli la meravigliosa capacità di cadere sempre sulle quattro zampe senza farsi male. 
La predilezione degli Arabi per i gatti fu vista come la conferma che i Musulmani erano in combutta col demonio. Era noto, che il gatto, in particolare se nero, era l'animale preferito dal Diavolo ( Satana), che addirittura si compiaceva di partecipare al Sabba in forma felina.
Considerati "spiriti familiari" della strega, suoi aiutanti, migliaia di povere bestiole furono sacrificate. Un celebre quadro ritrae un rogo collettivo di gatti nella notte di san Giovanni.
Una antica ricetta magica dice che le streghe usavano il cervello dei gatti per provocare la morte del peggior nemico, ma solo se era direttamente minacciata la loro vita: il sacrificio del loro animale preferito era giustificato dalla gravità della situazione. Se il gatto uccideva la strega alla quale apparteneva, diventava invece un demone quasi impossibile da eliminare, per merito delle sue nove vite.
Nel Tardo Medioevo nacquero tutti i pregiudizi sui gatti: complici del demonio, crudeli, avidi, ladri, opportunisti, egoisti, legati alle proprie comodità e non al padrone. Gatti dalle movenze sinuose, tanto da essere stati identificati con la femminilità, ma non la femmina positiva, madre e moglie, bensì quella seduttrice, misteriosa e affascinante, affine alla notte e alle trame nascoste. Pregiudizi che incontriamo, incredibilmente, ancora adesso.

Invece per l'Araldica il gatto è simbolo di libertà, perché non ama stare rinchiuso, sa provvedere da solo alle sue necessità cacciando il cibo, è furbo, intelligente e sagace. 



glitter-graphics.com


Credenze sui gatti
  • Una malattia in famiglia può essere guarita lavando il paziente e gettanto l'acqua sul gatto, quando il gatto verrà mandato fuori di casa porterà con se la malattia.
  • Una superstizione marinara dice che se un gatto è allegro a bordo, fa presagira vento , burrasca e pioggia; se un gatto viene gettato a mare vi sarà tempesta.
  • Se un gatto starnutisce è in arrivo la pioggia.
  • Se un gatto starnutisce 3 volte ci sarà un raffreddore in tutta la famiglia.
  • Se un gatto gratta la gamba di un tavolo il tempo cambierà.
  • Non fate mai annegare  altrimenti si invoglia il Diavolo a prendere la vostra anima.
  • Non date mai un calcio ad un gatto altrimenti vi verranno i reumatismi.


E' diffusa la credenza secondo cui, i gatti sono in grado di vedere al buio e che abbia 9 vite.
E' diffuso anche il mito secondo cui non bisogna lasciare il gatto da solo in casa con un bambino , la gente di campagna ritiene che salterebbe sul piccolo e gli risucchierebbe il respiro 

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