sabato 28 gennaio 2012

IL #TERREMOTO


Il Mago dice che:


Che cos'è un terremoto :
Il terremoto  è   la conseguenza della liberazione di una quantità di energia accumulata nel tempo nelle rocce del sottosuolo, a causa di una improvvisa fratturazione, in presenza di una cosiddetta “faglia”. 
Mentre il pianeta terra si raffreddava nel corso delle “ere geologiche” la crosta terrestre si fratturava in quelle che oggi chiamiamo “zolle o placche tettoniche” e che sono ancora galleggianti su instabili strati di rocce fuse e del magma in profondità. Questa condizione dà origine a movimenti convettivi nelle rocce fuse, movimenti lenti ma che sottoporrebbero a grandi pressioni e a diverse temperature rocce di vario tipo che, diventano “elastiche”, si deformano. Le strutture sotteranee diventano così in grado di accumulare nel tempo notevoli quantità di energia in una sorta di “effetto balestra” mentre enormi estensioni di roccia si piegano sottoposti a forze inimmaginabili. Quando uno degli strati di roccia raggiunge il punto di rottura tutta l’energia viene liberata in pochi istanti provocando grandi vibrazioni che provocano conseguenze diverse a seconda della profondità e tipologia della frattura implicata. 
Le faglie si estendono a volte per pochi chilometri altre volte per centinaia e migliaia di chilometri.
Il punto esatto dove avviene la rottura, in profondità sotto la superficie terrestre è chiamato "ipocentro"; di là si libera l’energia sismica. 
La proiezione superficiale (perpendicolare) dell’ipocentro è chiamato "epicentro".
I terremoti sono quasi nella totalità dei casi originati da movimenti di giganteschi volumi di terreno originati da forze conosciute solo in parte. Sono disponibili svariate teorie.
Quella più accreditata dice che l'intera superficie terrestre è composta da varie "placche" o "zolle continentali" sempre in movimento. I bordi di queste placche si trovano a contatto tra di loro e nel loro movimento lo sfregamento dei bordi produce un "rumore", ovviamente non udibile, un movimento meccanico "a scatti" con cicli di ricorrenza di mesi, anni, decenni, secoli e talvolta millenni, il terremoto. 
Ipotetici movimenti convettivi, prodotti cioè dalla differenza di temperatura e quindi di volume, di materiale allo stato semifluido nel mantello terrestre, procurerebbero per attrito il movimento delle strutture crostali sovrastanti in varie direzioni. Dove i moti convettivi avrebbero direzioni convergenti si originerebbero dei "confini di subduzione" dove questi movimenti fossero divergenti si originerebbero delle "dorsali".
Ai confini di subduzione le placche si scontrano, alle dorsali le placche si allontanano.
La "tettonica" è il ramo della geologia che studia i processi di deformazione della crosta terrestre. La parola viene dal tardo latino tectonicum che è dal greco tektonikos, "che concerne il costruire".
La tettonica indaga quindi il modo in cui si origina la forma attuale della superficie terrestre, come viene costruita dalle immense forze della natura.
Alcuni tipi di terremoti (di solito di modesta energia) vengono prodotti da movimenti franosi o di caduta prodotti nel sottosuolo in seguito ad erosioni di materiale provocanti il distacco di terreno e roccie dal soffitto di grotte e anfratti sotteranei. Di solito questo tipo di terremoti, benchè possano essere registrati dagli strumenti, non producono effetti sulle abitazioni a meno che il movimento franoso non vada a modificare la stabilità degli strati superficiali del terreno sovrastante.
Mentre non si conosce ancora con esattezza il motore che spinge le zolle continentali a urtarsi fra loro, sono meglio conosciuti invece i tipi di movimento superficiale a cui il suolo è sottoposto; movimenti che mettono in evidenza fratturazioni di vario tipo. I punti in cui due placche si scontrano originano porzioni di crosta notevolmente fratturate, queste fratture multiple originano di solito "sistemi di faglie" il cui comportamento è molto complesso.
Si tenga presente che ogni blocco è sempre sottoposto alla forza di gravità che tende a farlo "cadere" verso il basso, a forze "di supporto" che contrastano la forza di gravità e a tutte le forze "laterali" potenzialmente provenienti da tutte le direzioni prodotte dal movimento delle placche stesse.
Osservando più da vicino i sistemi di faglie possiamo riconoscere almeno quattro tipi di faglia. Ogni diverso tipo è in grado di originare terremoti di diversa forza e diverso impatto sulle strutture costruite dall'uomo.
Si consideri anche che non esiste quasi mai una faglia corrispondente ad uno solo di questi tipi di faglie. Le forze che agiscono sui lembi di territorio fagliato, spaccato, sono sempre multiple e quindi una faglia prevalentemente diretta può avere anche una componente trascorrente e viceversa. I movimenti illustrati di seguito sono quindi i movimenti basilari.
Faglia diretta :
La faglia diretta o faglia normale è chiamata cosè perchè la componente verticale del movimento è causata dalla naturale forza di gravità. I due blocchi sottoposti a delle forze distensive, che li allontanano, trovano o uno o ambedue spazio per scivolare in due direzioni opposte.
Faglia inversa :
La faglia inversa è sottoposta a forze di tipo compressivo, i due blocchi scivolano l'uno sull'altro e si alzano o si abbassano l'uno rispetto all'altro in base all'orientamento del piano di faglia.
Faglia Thrust :
La faglia di tipo thurst è originata, come la faglia inversa da forze di tipo compressivo ma il piano di faglia ha una angolazione molto moderata questo procura un accavallamento dei due strati, una sovrapposizione.
Faglia laterale :
La faglia laterale è originata da fenomeni di tipo trascorrente, le due forze sono applicate sul piano orizzontale e i due lembi di territorio trascorrono l'uno accanto all'altro.
Come si misura un terremoto :
I terremoti vengono rilevati tramite i sismometri i e vengono REGISTRATI dai sismografi. Attraverso la traccia sismografica, conoscendo le caratteristiche dei sensori, e dei circuiti ad essi applicati, si può risalire all’effettivo movimento del terreno.
Il terremoto viene misurato soprattutto con due scale internazionali, la scala Mercalli e la scala Richter.
La scala Mercalli dà una stima dell’intensità del sisma basandosi sugli effetti prodotti (effetti macrosismici) sulle persone, sulle infrastrutture umane e sulle strutture naturali di superficie.
La scala Richter ha lo scopo di misurare con precisione l’energia liberata dalla fratturazione delle rocce. Nella tabella che segue si propone un accostamento tra le due scale, si tenga presente che sarebbe inappropriate usare la dizione: il terremoto aveva intesità (o magnitudo) 4.2 Richter “che corrisponde a” un VI grado della scala Mercalli, ma piuttosto: “che potrebbe corrispondere”. Un sisma di magnitudo 5.0 Richter che avvenga a 100km di profondità non causerà gli stessi danni se avvenisse ad una profondità di 5km. Così come un evento sismico di magnitudo 5 provocherà differenti conseguenze macrosismiche a seconda del tipo di costruzioni o alla natura del terreno che incontrerà.
Si tenga presente che quando si parla di magnitudo ci si riferisce sempre alla scala Richter, mentre quando si parla di intensità ci si riferisce di solito alla scala Mercalli.

La scala Richter :
Fu nel 1935 che il sismologo Charles Richter (da lui il nome della scala) definì la magnitudo come: logaritmo in base 10 della massima ampiezza in micron della registrazione ottenuta con sismografo standard di un terremoto a registrato da una stazione a 100km dall’epicentro.
Esistono vari tipi di calcoli di magnitudo: Magnitudo Locale, superficiale, in durata etc… 
Attraverso varie tabelle si può conoscere l’intensità del sisma anche analizzandolo da stazioni a distanze diverse con sensori diversi. Da diversi studi compiuti in California Richter definì la seguente equazione (valida per quella regione) relativa alla magnitudo locale, equazione che forniamo a titolo puramente indicativo.




La scala Mercalli: 
Grado Mercalli ( numeri romani)
Corrispondenza  
con la scala Richter ed Effetti

  • I < 2 Impercettibile. Scossa microsismica rilevata solo dagli strumenti in prossimità dell’epicentro.
  • II < 2.5 Molto lieve. Scossa microsismica rilevata dagli strumenti anche a distanza dall’epicentro.
  • III < 3  Scossa Lieve, avvertita da alcune persone specie ai piani alti delle abitazioni, può essere confusa col passaggio di un automezzo pesante 
  • IV 3 – 3.5 Scossa Moderata, può essere avvertita da alcune persone anche ai piani bassi, di rado all’esterno.
  • V 3.5 – 4 Scossa moderatamente forte. Avvertita quasi da tutta la popolazione, alcuni vengono svegliati, i lampadari oscillano e i piccoli oggetti si muovono negli scaffali
  • VI 4 – 4.5 Scossa Forte. Tutti avvertono questo tipo di scossa che provoca spostamento di mobili e cadute di oggetti, le campane delle chiese possono suonare per effetto delle oscillazioni.
  • VII 4.5 – 5.5 Molto forte. Oscillazione di letti, incrinature alle pareti di case robuste, caduta di intonaci, movimento di tegole e comignoli, difficoltà a mantenere la stazione eretta.
  • VIII 5.5 – 5.8 Caduta di mobili pesanti all’interno delle abitazioni, guida dei veicoli disturbata, danni agli edifici gravi negli edifici in muratura, le fondamenta degli edifici sono danneggiate
  • IX 5.8-6.8 Scossa molto distruttiva, panico generale, danni alle costruzioni antisismiche, crollo di edifici, l’acqua dei laghi si agita
  • X 6.8 – 7.5 Edifici in muratura distrutti, con distruzione anche degli edifici antisismici, grandi frane, spostamento delle rotaie dei treni dalla loro sede, maremoti
  • XI 7.5 – 8 Catastrofica con distruzione totale degli edifici, apertura di fessure nel terreno, crolli di dighe, ponti, deragliamento di treni con rotaie notevolmente piegate
  • XII > 8 Scossa con distruzione totale e catastrofica di cose e persone anche proiettate in aria, trasformazioni topografiche, scomparsa di laghi e deviazione di fiumi
  Il sismometro :
Il sismometro è uno strumento, un sensore, in grado di rilevare le vibrazioni prodotte da un movimento sismico. Le vibrazioni non sono registrabili solo nell'area in prossimità dell'epicentro ma si propagano a grande distanza proporzionatamente all'entità del terremoto stesso.
I sismometri sono in grado di rilevare vibrazioni estremamente piccole anche a grande distanza.
Un sismometro trasforma la vibrazione meccanica del suolo in impulsi elettrici adatti ad essere registrati o su carta o in altre forme di registrazione elettronica.
Per poter rilevare la vibrazione di solito i sismometri usano un sistema inerziale. Una massa, dotata di una certa inerzia, è lasciata libera di muoversi rispetto al suolo. Appropriati sensori (trasduttori) trasformano la distanza tra un riferimento meccanico della massa rispetto al suo sistema di sospensioni in segnali che possono rappresentare: lo spostamento, l'accelerazione o la velocità. Da una qualsiasi di queste grandezze è possibile ricavare (relazionandole al tempo) le altre due.
Per esempio dall'accelerazione relazionata al tempo si può esprimere la velocità istantanea e di conseguenza lo spostamento assoluto rispetto al punto di riferimento.
Dalla velocità istantanea è pssibile ricavare sia lo spostamento assoluto che l'accelerazione.
Ovviamente tutte queste misure sono soggette ad un errore del quale occorre tener conto nel momento dell'analisi del sismogramma.
Un sismometro professionale deve essere in grado di rilevare il movimento del suolo almeno nell'ordine dei qualche nanometro cioè di qualche miliardesimo di metro. Un sismometro in grado di rilevare movimenti dell'ordine dei milionesimi di metro (micrometri) può essere un traguardo notevole per un sismologo dilettante e consente di rilevare la maggioranza dei movimenti tellurici in zone limitrofe alla posizione del sismometro e la maggioranza dei grandi terremoti (magnitudo maggiore di 5.0) anche a migliaia di chilometri.


SI POSSONO PREVEDERE I TERREMOTI
CON GLI ANIMALI?


Da molti secoli le cronache riportano notizie davvero straordinarie sul comportamento osservato in animali domestici (come cani, gatti, uccelli, serpenti, topi, cavalli, mucche e tanti altri ancora) prima di un terremoto. Da qualche ora prima fino a qualche giorno prima.
Vi ricordo  che non c’è ancora nulla di scientifico, e che in molti casi la nostra fantasia ci può giocare dei brutti scherzi, anche se non ci sarebbe nulla di impensabile nell’ipotizzare che gli animali possano captare i segnali premonitori dei terremoti.
Sono a conoscenza che molti animali dispongono di una sensibilità uditiva maggiore alla nostra. Infatti l’uomo è in grado di udire suoni con una frequenza dai 16.000Hz ai 20.000 Hz (hertz). Al di sotto dei 16.000 Hz si parla di infrasuoni, mentre al di sopra dei 20.000 Hz parliamo di ultrasuoni.
I cani sono in grado di udire suoni con frequenze fino ai 60.000 Hz, mentre i gatti raggiungono i 70.000 Hz.
Quindi le piccole scosse che precedono un terremoto potrebbero essere percepite da cani, gatti e altri animali, sotto forma di schiocchi e sibili ad elevate frequenze impercettibili dall’uomo. Ovviamente però ricordiamo che, per quanto siano sensibili le orecchie dei nostri amici animali, non sono paragonabili alle varie attrezzature di cui disponiamo come ad esempio i sismografi.
Naturalmente esistono anche altri parametri ambientali che possono mutare nelle ore antecedenti un sisma, oltre alle piccole scosse provocate dallo spostamento della crosta terrestre. Per fare un esempio, i cani essendo molto sensibili agli odori, potrebbero percepire le piccole quantità di gas intrappolate nelle rocce del sottosuolo che con le fratture e deformazioni della crosta terrestre possono fuoriuscire.
In svariati casi gli osservatori hanno riportato anomalie nei comportamenti di cani e gatti prima di un terremoto come cani che abbaiano a sproposito e gatti che impauriti si nascondono o rifiutano la ciotola del latte, ma questi sono anche comportamenti che normalmente non destano particolare interesse e di conseguenza non vengono nemmeno ricordati in una qualunque giornata.
Sono stati segnalati anche comportamenti insoliti da parte di rane, serpenti, e topi. Proprio come è successo nelle ore antecedenti il catastrofico terremoto in Cina del Maggio 2008, con una grandissima quantità di Rospi che attraversarono le strade a Minyang. Qualche ora a seguire ci fu il terremoto che tutti noi ricordiamo.


DI SEGUITO UNA TABELLA CHE SPIEGA 
QUALI  SON GLI ANIMALI  CHE SI
COMPORTANO IN MODO ANOMALO


SI POSSONO CREARE
TERREMOTI ARTIFICIALI?


vediamo questo video
in inglese
sottotitolato in lingua italiana
che ho messo apposta per  i visitatori stranieri del sito













                         

giovedì 26 gennaio 2012

#SANDRONE ( La maschera tradizionale di Modena)



Il Mago dice che:


Le notizie riguardo a Sandrone 

sono state trovate sul sito

SOCIETA' DELSANDRONE- DIVERTIMENT,CULTURA E SOCIETA'

Qual'ora ci fossero problemi il post verra rimosso :





Se volete spapere chi è Sandrone,  e capire quanto questo personaggio sia importante per i modenesi, basterà fermarsi in Piazza Grande, a Modena, il pomeriggio di Giovedì Grasso. Vi troverete molta gente  intenta ad ascoltare e ad applaudire le battute del “discorso” che Sandrone, spalleggiato dalla moglie “Pulònia” e dal figlio “Sgorghiguelo” pronuncia dal balcone del Municipio.
Ma«Chi è questo Sandrone? Quali origini ha?»
Le ipotesi sono 2. La prima dice che , Sandrone sarebbe una maschera tipicamente modenese creata, circa un secolo e mezzo fa, dal fantasioso estrodi un burattinaio carpigiano Luigi Rimini, detto “Campogalliani”, e del genero Giulio Preti.
La seconda  ipotesi dice che , la maschera di Sandrone sarebbe divenuta popolare nel corso delle feste carnevalesche della Corte Estense. Si racconta  che, a quei tempi, c'era  l’usanza di invitare a Corte, ogni anno a Carnevale, un contadino notoriamente rustico e zotico, affinché i cortigiani, beffeggiandolo e sottoponendolo a imbarazzanti quesiti, ne traessero diletto.
Un anno però accadde che lo zimbello di turno fosse un certo Alessandro Pavironi, nativo  del Bosco di Sotto, il quale non era certo privo di senno e genialità. Lo dimostrò rispondendo con tale sagacia e arguzia alle domande postegli, da mettere in imbarazzo i suoi incauti interlocutori.
Da quel giorno , la figura di Alessandro, detto “Sandrone” per la sua  corporatura ragguardevole , diventò ambita prerogativa carnevalesca di illustri personaggi del Ducato che si contesero il privilegio di impersonarla.



Giulio Preti, nato a Rolo di Modena, nel 1804, è il capostipite della più celebre stirpe di burattinai. Falegname come il padre, intagliatore, pittore, musicista e soprattutto burattinaio creatore di burattini, iniziò la sua attività, secondo alcuni nel 1820, secondo altri nel 1832, recitando sotto quel balconcino del Duomo di Modena, da dove l’Arcivescovo impartiva la Benedizione nel giorno del Corpus Domini. Fu poi sulla “Préda Ringadòra”, quindi davanti al Palazzo di Giustizia e ancora in Piazza Torre e in tutti i collegi cittadini come quello dei Nobili o di S.Carlo, nel Seminario Vescovile, e nell’Istituto S. Filippo Neri. Le celebri “teste di legno” di Giulio Preti si esibirono addirittura alla Corte di Francesco IV, il duca della Restaurazione, sia nella reggia di Modena che nella residenza estiva del Cattajo, nei pressi di Montegrotto Terme di Padova.
Giulio Preti è, è da considerare colui che perfezionò maschera di Sandrone,che definì in vernacolo: “Sandròun Paviròun dal Bòsch ed Sàtta da Mòdna (Sandrone Pavirone del Bosco di Sotto da Modena)”.
Sandrone è il contadino rozzo e ignorante, ma scaltro e sensato al quale il burattinaio  Giulio, nel 1840, diede in moglie “Pulònia (Polonia)”, la “rezdòra” tutta casa e chiesa, legata ai costumi patriarcali, sempre sorpresa di fronte alle novità, il cui nome deriva da Sant’Apollonia, una delle Sante popolari delle  campagne della nostra zona .
Nel 1846, Preti intagliò una nuova testa di legno: Sgorghiguelo, il figlio di Sandrone e della Pulonia. Lo volle con i capelli irti, gli occhi sbarrati e la bocca sempre aperta per la meraviglia. Sgorghiguelo è un ragazzaccio del contado, ignorante, malizioso, sciocco, chiacchierone, manesco e svogliato al punto da essere sempre l’ultimo della classe; presuntuoso tanto da permettersi di correggere gli errori del padre per sparare poi spropositi ancora più madornali. Sull’origine del suo nome si è disputato a lungo e l’ipotesi più accreditata è sembrata essere quella che fa riferimento al filo di ferro che si usava per sgorgare il lavandino intasato e che nell’Ottocento, a Modena, si chiamava “sgurài” ed anche “sgurghéghel”. Sgorghiguelo dunque, a motivo di una pessima abitudine del nostro personaggio, quella di ficcarsi le dita nel naso.
Sgorghiguelo quindi come sgorganaso.
Gli spettacoli che Giulio Preti presentò nel suo teatrino ambulante ebbero  sempre grande successo. Dopo la sua morte avvenuta nel 1882, la sua arte fu continuata dai suoi sei figli: Guglielmo, Enrico, Emilio, Carlo, Ercole ed Eugenia.
Da burattino che era, Sandrone divenne poi un personaggio in carne ed ossa e si presentò al pubblico modenese, facendo il suo primo ingresso in città, in occasione del Carnevale del 1870. La nostra maschera entrò in città dalla barriera di Porta Castello (al termine di Corso Vittorio Emanuele lI), solo, a cavalcioni di una botte di lambrusco, su un carro tirato da due buoi, suscitando un indescrivibile entusiasmo nel folto pubblico presente.
Giulio Preti, battezzando Sandrone, lo disse, come abbiamo visto, originario del “Bosco di Sotto” ed è a tal proposito che si pone l’interrogativo:
«Dove si trova questo fantomatico “Bosco di Sotto”?»
Anche in questo caso svariati sono i pareri. Qualcuno lo identificò nel Bosco di Rainusso che si trovava subito fuori città e circondava la “Villa delle Pentetorri”, voluta nel 1650 dal duca Francesco I come sede di villeggiatura.
Oggi di quella villa e del suo bosco nulla è rimasto se non l’arco del cancello d’ingresso alla villa stessa.
Altri hanno identificato il Bosco di Sotto in quello della Partecipanza che si poteva vedere tra Nonantola e S. Giovanni in Persiceto. Altri ancora nel bosco di S. Felice. Altri infine sostengono che, al tempo dei tempi, il territorio modenese era diviso in due zone, una a sud e l’altra a nord della via Emilia; la prima si chiamava Bosco di Sopra e l’altra Bosco di Sotto, come dire che per Bosco di Sotto s’intendeva tutta la pianura, a quei tempi coperta da fitte selve.
Ciò premesso, la conclusione a cui si può giungere è soltanto questa: il Bosco di Sotto è in qualche punto della “Bassa modenese”, ma più probabilmente è frutto soltanto della fantasia.
La famiglia Pavironica, e Sandrone innanzitutto, è da sempre l’anima del Carnevale modenese, di quel periodo cioè di festeggiamenti vari che, soprattutto in passato, erano una caratteristica dominante della vita cittadina.
Il termine “Carnevale” deriva dal latino “carnem levare” cioè togliere la carne, espressione riferita alla Quaresima che segue il Carnevale.
Soprattutto nella sua ultima settimana, questo periodo raggiungeva il massimo della baldoria collettiva risolvendosi in una sorta di rito pagano, scaturito forse dal desiderio di emergere, coltivato per un anno intero dalla povera gente. La festa cominciava il giorno di Santo Stefano, quando al balcone del Palazzo Comunale si esponeva un gigantesco mascherone che simboleggiava il permesso concesso a tutti di andare per le strade mascherati.





SPROLOQUIO TRADIZIONALE DAL BALCONE DEL MUNICIPIO

16 FEBBRAIO 2023




Il video non è di mia proprietà , qualora ci fossero problemi verrà tolto immediatamente

mercoledì 25 gennaio 2012

I #GIORNI #DELLA #MERLA (29,30,31 Gennaio)

Il Mago dice che:



La tradizione vuole che le ultime tre giornate del mese di gennaio (29, 30 e 31) vengano riconosciute come "Giorni della Merla", ossia il periodo più freddo dell'inverno.
Secondo la leggenda una merla e i suoi piccoli (originariamente di colore bianco), per ripararsi dal freddo, trovarono dimora in un comignolo. Quando poi arrivò febbraio, uscirono fuori, tutti colorati di nero per la fuliggine. E' per questo che ora i merli sono neri, narra la storia.
Altri invece raccontano di una merla perseguitata dal mese di gennaio, che allora aveva 28 giorni. Gennaio, infatti, trovava divertente aspettare che la merla uscisse dal nido per cercare cibo, e ricoprire la terra di freddo e gelo. La merla, stanca di questo vile comportamento, decise di fare provviste per tutto il mese, ritirandosi poi nel suo nido. Il 28 la merla, credendo di aver ingannato Gennaio, uscì e iniziò a cinguettare per prenderlo in giro. L'offesa arrecata fu tale che il primo mese dell'anno chiese tre giorni in prestito a Febbraio e li utilizzò per scatenare bufere di neve, vento gelido e pioggia.
La povera merla dovette trovare riparo in un camino, dove rimase fino a febbraio. Quando uscì dal suo nascondiglio si ritrovò con le piume tutte rovinate e annerite dal fumo e da allora tutti i merli nascono neri.
 Secondo la tradizione  i giorni della Merla sarebbero i tre giorni più freddi dell'anno. Le statistiche meteorologiche disponibili dicono che dopo la prima decade di gennaio in realtà si osserva una tendenza all'aumento della temperatura.
Sono diverse le leggende della merla che fanno parte del folklore italiano e ha le sue radici nel mito di Demetra e . I "giorni della merla" sono il 29, 30 e 31 gennaio (Martius per il calendario di Romolo e le comparazioni dei calendari romani fornite dallo storico William Warde Fowler), tre giorni in cui Gennaio o l'Inverno, rappresentati nella cultura rinascimentale dalla figura dell'Appennino o vecchio, scatena la sua ira contro la merla con pioggia, nevicate e vento gelido. La merla annuncerebbe l'arrivo della primavera in anticipo o in ritardo a seconda dell'attesa che essa lascia in quei tre giorni detti appunto "giorni della merla" e/o a seconda che quei giorni siano miti o veramente freddi: se in quei tre giorni le temperature sono miti, allora significa che l'inverno durerà ancora a lungo; se invece farà molto freddo, l'inverno non tarderà ad arrivare e finirà presto.














domenica 22 gennaio 2012

IL CAPODANNO CINESE


Il Mago dice che:


Il Capodanno cinese inizia il giorno della seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno e, da quando il Calendario Gregoriano è stato ufficialmente adottato, il primo di gennaio è il Capodanno ufficiale, e il Capodanno Cinese viene indicato come Festa di Primavera.

La Festa di Primavera è ancora la festa più  importante e la più celebrata in tutta la Cina e dura circa quindici giorni, terminando con la tradizionale festa delle lanterne.

Secondo il mito, la Festa di Primavera risale ad una antica leggenda, secondo la quale nei tempi antichi viveva in Cina un mostro chiamato Nian che usciva dalla sua tana una volta ogni 12 mesi per catturare esseri umani. Per sfuggire a questa calamità si doveva spaventare il Nian, sensibile ai rumori forti e terrorizzato dal colore rosso. Per questo si festeggia l’anno nuovo con canti, fuochi d’artificio e con l’uso massiccio del colore rosso.




2024
ANNO DEL DRAGO


Il Capodanno Cinese, la cui data cambia dipende dalle fasi lunari tra il 20 gennaio e il 20 febbraio di ogni anno, quest'anno si celebra dal 10 febbraio 2024, più precisamente dalla sera del 9, fino al 24 febbraio 2024. Astrologicamente parlando  il nuovo anno cinese inizierà il 4 febbraio, ma il 10 del mese corrisponde al Capodanno lunare che inaugura 16 giorni di feste, cenoni e riti beneaugurali, fino al 24 sera.



SUPERSTIZIONI E TRADIZIONI 

Nel paese del dragone il capodanno è una grandissima festa, così nei paesi dell’Estremo Oriente e in tanti altri angoli del globo dove si trovano le maggiori comunità cinesi. 
Una costellazione di lanterne e decorazioni, coreografie di fuochi d’artificio che esplodono in barbigli colorati e piogge di bigliettini con frasi di buon auspicio, rigorosamente su carta rossa. E ancora parate e danze, quella del dragone e del leone tra nuvole di cartapesta e stoffe leggere. Il capodanno lunare è una ricorrenza che risale a 3.500 anni fa che non ha mai perso le tradizioni e i simbolismi, pur trasformandoli nel tempo. Una festa che dura ben 16 giorni di celebrazioni, che quest’anno avranno inizio alla vigilia, il 31 gennaio, e termineranno il 15 febbraio, data della “Festa delle Lanterne”, simile alla nostra Epifania “che tutte le feste porta via”. In questa ricorrenza è infatti usanza togliere tutte le decorazioni, ma non prima di aver acceso le lanterne rosse lungo le strade, nelle case e nei negozi, un’attrazione irresistibile per i passanti, incuriositi soprattutto dai bigliettini appesi: ogni lanterna rivela un indovinello che confonde la ragione con la magia della sua atmosfera. Il capodanno cinese è una continua alternanza tra sogno e realtà, quale miglior proposito delle pulizie di casa per tornare ai propri doveri? Questa pratica, da svolgere non prima di tre giorni dopo capodanno per non spazzare via il buon auspicio del nuovo anno (come non ci si può fare nemmeno  lo shampoo!), è meglio conosciuta come “le pulizie di primavera”, ideale per risanare gli ambienti dalla polvere e dalla negatività, un metodo pratico del buon vivere profondamente intrecciato alla superstizione.

IL CENONE DI CAPODANNO


Alla vigilia del capodanno lunare si rispolverano anche le tradizioni più goduriose con il cenone. Anche il cibo è un vademecum per la buona sorte: non deve mancare il pesce, simbolo di prosperità, soprattutto la carpa e il pesce gatto. Gli involtini primavera e i ravioli sono invece sinonimo goloso di ricchezza: bolliti, al vapore, fritti o al forno, quelli di capodanno sono chiusi a forma di lingotto e possono essere ripieni di carne, gamberetti, pesce o verdure varie. Un bel piatto di spaghetti fumanti spadellati o in brodo sono simbolo di longevità, ma attenzione: non devono essere mai spezzati, né prima né dopo la cottura. Immancabili i dolci, come i tangyuan, le palline di riso che rappresentano l’unione familiare, e la calorica torta di capodanno nian gao, a base di riso, castagne, datteri cinesi e foglie di loto, una bontà che si mangia per gola, ma anche per ottenere una promozione a lavoro. Una tavola di capodanno non è completa senza un cesto di frutta con un’accurata selezione di mandarini, arance e pomeli, l’incrocio inebriante tra mandarino e pompelmo, tutti pieni e tondi, un inno della natura per un anno di prosperità. Usanze particolari extra menù? La biancheria rossa, e per chi entra nell’anno del proprio segno (nel 2022, tutti i nati nel segno della tigre), qualcosa di rosso da portare 365 giorni: secondo le credenze, ogni volta che cade l’anno corrispondente al proprio segno si offende Tai Sui, il Dio dell’età, basta qualcosa di rosso per non farlo arrabbiare.


IL CAPODANNO CINESE IN ITALIA E NEL MONDO

La “Festa della Primavera” è uno spettacolo nei quartieri di Pechino, Shanghai, e nelle altre città cinesi, così negli altri paesi dell’Estremo Oriente, ma è un grande evento anche in altri centri nel mondo come a New York o San Francisco. Da non perdere i festeggiamenti nel quartiere della Chinatown nella Grande Mela, che si anima con parate coloratissime in compagnia di draghi, unicorni e leoni svolazzanti. Si “tinge” di giallo e rosso anche l’Empire State Building, una proiezione luminosa per salutare il nuovo anno con i colori della Cina. La festa è grande anche in Italia, soprattutto a Prato, dove si trova la comunità cinese più numerosa del Bel Paese, non da meno la comunità di Milano che illumina la Chinatown di via Paolo Sarpi, e di Roma nel quartiere Esquilino nel cuore della Capitale. Il primo febbraio inizia un nuovo mese e un nuovo anno all’insegna della forza e del coraggio di una tigre, mai come in questo periodo la luna e le stelle potevano indicare un segno migliore.

















venerdì 20 gennaio 2012

AFORISMI DI ARCANO MISTERO


Il Mago dice che:
In questo post scriverò , sarcasmi e battute sulle cose che regolano la vita di tutti i giorni...
Buona lettura...
AFORISMI E BATTUTE RIGAUARDO A:

  • AMICIZIA: l'amicizia è sorella dell'amore, ma non di primo letto.
  •  FEDELTA':  un forte prurito con la proibizione di grattarsi.
  • DONNE: Le donne si lamentano del poco , mai del troppo.
  •  MANGIARE : Mangiare con uno che non ha appetito è come parlare di arte con un deficiente.
  • SUCCESSO: Bisogna essere qualcuno, non qualcosa.
  • ATEISMO: Il meno che si può chiedere ad un ateoè di fare del suo ateismo un articolo di fede.
  • ASSICURAZIONI: Le compagnie assicurative sono come le donne: concepiscono nel piacere , partoriscono nel dolore .
  • BANCHE:  Le banche ti prestano l'ombrello quando c'è il sole , te lo negano quando piove.


  • BANCAROTTA: Farsi sequestrare la giacca dopo aver messo i soldi nei pantaloni.
  • LAVORO: l'uomo non è fatto per lavorare, lo prova il fatto che si stanca .
  • CAPITALE:  Lavoro di molti accumulato da uno solo .
  • DEMOCRAZIA: Dite quello che volete fare quello che vi dicono.
  • PROGETTI: I castelli in aria si costruiscono con poca spesa ,sono costosi da demolire però.
  • AFFARI: Se qualcuno versa lacrime nella sua zuppa , non chiedetegli del brodo.




  • COMPAGNIA: Anche l'uomo più schietto, in compagnia è costretto a mentire.
  • COSIGLI: Nessuno accetta consigli tutti accettano i soldi.
  • DENARO: Dio regna in cielo , il denaro regna in terra.
  • AMANTE: Un amante-amoredue amanti-ardore ,  tre amanti - commercio.
  • ETA': Una volta si invecchiava restando belli ,oggi non si invecchia più ma si diventa brutti.
  • DOVERE: Quello che si esige dagli altri.
  • EDUCAZIONE: La buona educazione è un gergo inventato dagli uomini per nascondere i sentimenti.
  • CARATTERE : Un uomo di carattere ha un cattivo  carattere.
  • FINZIONE: Tutti gli uomini recitano, tranne forse alcuni attori.
  • ERETICO: Colui che ha un'opinione.
  • ESPERTO: E' colui ce sà di più su meno cose.
  • FILOSOFIA: Risposte incomprensibili a problemi insolubili.
  • CREDERE: Sapere che si crede , non è più credere.
  • GENEROSITA': dà pochi soldi? , poteva dare di più... dà molti soldi? chissà quanti ne ha





 



giovedì 5 gennaio 2012

I MAYA IL 2012 E LA FINE DEI TEMPI


Il Mago dice che:
Stiamo vivendo un periodo digrandi incertezze , dove i valori e le abitudini stanno cambiando , non c'è da meravigliarsi se il tema dei Maya e della fine del mondo prevista per il 20 Dicembre 2012 ci attira così tanto.
Il popolo dei Maya utilizzava addirittura 3 calendari per misurare il tempo. Uno di questi calendari quello chiamato del"Lungo Computo"calcolava il tempo trascorso dalla data della creazione del mondo , che secondo la mitologia di questo popolo era vvenuta l'11 Agosto 3114 a.c.
Sempre secondo questo calendario che è progressivo , il tempo era suddiviso in cicli non ricorrenti di 144.000 giorni chiamati b'ak' tun (periodo di 400 anni) .




Il 20 Dicembre 2012 terminerà il 13° b'ak'tun , poi seguirà il 14°, quindi il mondo non dovrebbe finire ma continuare con il 14° ciclo , ma in uno dei testi religiosi dei Maya ( il Popol Vuh) sta scritto che quella in cui ci troviamo è la quarta creazione , le tre precedenti erano state distrutte dagli Dei.
La terza creazione era terminata proprio con il concludersi del 13° ciclo b'ak'tun che nell'era in cui siamo ricorrerà alla fine del 2012.
E' per questo che si è pensato che i Maya avessero predetto la fine del mondo, ma non cè nessuna profezia Maya al riguardo . Anche la stele  Di Tortugero ,nel Tabasco,  in Messico fa riferimento alla data del 20 Dicembre 2012, come al momento della discesa del Dio Bolon Yokte(il Dio dell'albero a 9 piedi) qualunque cosa voglia cominicare questo evento non si sa di preciso.
A dire il vero ci sono migliaia di iscrizioni Maya che indicano date successive al 2012 ed è evidente che i Maya non pensavano alla fine del mondo nel Dicembre 2012.
Pare che uno studioso Della cultura Maya, un certo John M. Jekins  elaborò questa teoria negli anni 80 .
Jekins credeva che l'allineamento galattico tra la terra ed il sole e il centro della nostra galassia , avesse un particolare significato per i Maya.Pensava che il 20 Dicembre 2012 si sarebbe verificato un allineamento perfetto , e che i Maya lo avessero previsto .
Ma in realtà questo allineamento si è giò verificato il 21 Dicembre 1998, ma negli anni 80 tutto ciò è bastato a rafforzare l'idea che il 2012 fosse stato un anno molto speciale.

Ecco i giorni che mancano al fatidico giorno



DI SEGUITO VEDRETE UN DOCUMENTARIO
SUI MAYA E LA FINE DEI TEMPI
 SPERO CHE  ESAUDISCA LA VOSTRA CURIOSITA'